SAINT SEIYA CHRONICLES:
FIRST BLOOD

CAPITOLO F.22
MARATONA (seconda parte)


 
Temistocle: Tribù di Leontide! Tribù di Antiochide! Rimaniamo a protezione della Nave della Speranza!
Filippide: Ne è sicuro, signore? Milziade aveva detto di correre…
Temistocle: Non me ne frega niente di cosa ha detto Milziade! Il nostro unico e solo comandante supremo dell’esercito è su questa nave e dobbiamo assicurarci che stia bene! (Anche perché se no chi lo ferma più Milziade?)
Soldati di Leontide (dopo essersi disposti davanti alla Argo): I Berserker! Ci sono addosso?
Temistocle: Che cosa?! Sono venuti avanti loro?!
Deimos: È loggico…
Spiegone time: Le ali dell’esercito greco hanno raggiunto i soldati nemici e così il centro dell’esercito persiano, ritrovandosi senza avversari, è avanzato fino a incontrarsi con le due tribù greche rimaste indietro. Temistocle si ritrova così faccia a faccia con Ares (teletrasportatosi di nuovo nei ranghi centrali) e i suoi uomini più fidati.
Temistocle: Maledizione! Non solo ci ritroviamo a combattere su sole quattro file, ma dobbiamo occuparci anche dei pezzi grossi!
Callimaco (facendosi strada tra i soldati greci): Fate largo! Fate largo!
Temistocle: Callimaco! Sei ancora vivo!
Ares: Callimaco, che sorpresa! Hai avuto modo di riflettere sulle parole del mio caro Deimos?
Callimaco: ARES!!! Non posso credere alle tue spudorate bugie. L’abbiamo vista tutti la tua nebbia rossa! Sappiamo bene di chi è la colpa se i popoli greci sono in lotta tra loro. Non mi potrai mai far credere che sia colpa di Athena! La sua è una guerra giusta, in nome della libertà degli esseri umani da esseri come voi!
Ares: Ah, sì?! La colpa sarebbe unicamente mia e della mia nebbia rossa?! E i continui dissidi prima del mio arrivo allora come li spieghi? Fattene una ragione, gli uomini di Athena vivranno sempre combattendosi l’un l’altro. Non solo battaglie tra polis e polis, ma guerre civili all’interno degli stessi gruppi di Saint. Così è stato finora e così sarà per sempre (financo nel lontano futuro). E la colpa è dell’unico fattore comune a tutto questo spargimento di sangue: la tua dea! Mi sembra chiaro che il suo influsso sia ben più potente del mio! Ah! Ah! Ah! E poi, mio caro Callimaco… fosse solo il misero potere di un paio di dèi della guerra l’unico problema… Se non sbaglio, Deimos, ti ha spiegato per bene qual è la natura di questo mondo, no?
Callimaco (compiendo un ampio balzo verso Ares): SEI UN BUGIARDO! SOLTANTO UN BUGIARDO!!!
Ares (aprendo una mano in direzione di Callimaco): Dovevo immaginarlo. Ecco cosa succede a raccontare la verità a un fanatico religioso… ASSALTO FURIOSO!!!
Mentre Callimaco è ancora in volo, viene respinto all’indietro da una forza invisibile che distrugge la sua armatura, devasta le sue carni e frantuma le sue ossa.
Temistocle: NO! CALLIMACO!
Ares (voltando le spalle al fronte nemico): Miei generali, è ora di andare. Se questo era il loro polemarco, l’esercito greco non rappresenterà di certo un problema per i nostri soldati.
Filippide (estreando la spada): Ares, che tu sia dannato! MOON SHADOW!!!
Filippide, con una velocità sconosciuta perfino ai Gold Saint, si proietta alle spalle di Ares e la lama della sua kopis, una sciabola ricurva dalla lama piuttosto corta, si muove fulminea in direzione del collo di Ares.
Kokalo (gettandosi tra i due): Attento, mio signore!
Ema: F-fratello…
La kopis di Filippide recide una testa, ma non quella di Ares. A essere decapitato è Kokalo del Bhuj.
Ema: TU, MISERABILE! COME HAI OSATO?! CREMATION STORM!!!
Filippide viene investito dalle fiamme di Ema, che lo scagliano all’indietro e gli infliggono gravi ustioni su tutto il corpo.
Non appena le fiamme si dissipano, due soldati ateniesi corrono in avanti per prelevare il loro compagno privo di sensi e portarlo dietro le file dei soldati.
Ema (gettandosi disperato sul corpo di Kokalo): Fratello! Non perdonerò mai i Greci per quello che ti hanno fatto! Il tuo generoso gesto verrà ricordato in eterno!
Ares (girandosi): Kokalo, Silver Saint, avete commesso entrambi un grave errore pensando che una semplice spada sarebbe stata in grado di arrecarmi qualche danno. Ema, anche tu ti stai sbagliando di grosso se credi che basti così poco per eliminare un Berserker dell’Armata delle Fiamme.
Ema: C-come…?!
La testa di Kokalo prende a brillare, ammantata da rosso cosmo, e va a ricongiungersi al corpo dal quale è stata separata. Kokalo si rialza in piedi, di nuovo nel pieno delle sue forze. Una cicatrice orizzontale è la sola testimonianza della decapitazione subita pochi secondi prima.
Temistocle: Non è possibile! Che siano immortali?
Temistocle si guarda in giro e, aguzzando la vista, nota che anche le altre tribù ateniesi si trovano ad affrontare nemici in grado di ignorare qualsiasi ferita.
Ema: F-fratello, stai bene?
Kokalo: Sono ancora vivo, Ema. Non preoccuparti. Facciamogliela pagare a questi bastardi.
Ares: E va bene. Divertitevi ancora un po’, voi due. Phobos, Deimos, venite con me. La nostra vera battaglia si svolgerà altrove. Quello che più ci interessa non si trova su questo campo di battaglia.
Ares si allontana insieme ai due dèi minori.
Temistocle (comunicando telepaticamente alle altre tribù): Fate attenzione! Ares sta per partire alla volta di Atene insieme alla flotta. Chiunque sia in grado di muoversi, cerchi di fermarlo o almeno di rallentarlo. Noi di Leontide e di Antiochide purtroppo non possiamo fare nulla, se non cercare di tenere testa ai nostri diretti avversari.
Soldati: Comandante, come possiamo battere simili nemici?
Temistocle: Non lo so, ma se ci spaventiamo per così poco facciamo soltanto il loro gioco. Vuol dire che continueremo ad abbatterli finché non avranno più energie per rialzarsi. E ora… ALL’ATTACCO!!!
Soldati (correndo verso i nemici): YEEEHHH!!!
 
Nel frattempo, nei pressi del relitto della Argo, un uomo osserva la battaglia con sguardo spento. Trattasi di Sofane di Decelea, rimasto immobile e con la stessa espressione in volto anche mentre il suo migliore amico veniva trucidato da Ares. A lasciare il guerriero completamente privo di forza di volontà è un subdolo terrore, che si insinua dentro di lui sempre più in profondità: l’idea che questa battaglia, come qualsiasi altra combattuta in nome di Athena, sia del tutto inutile e priva di significato.
Callimaco ci credeva. Ci credeva molto più di lui. E non è stato in grado di accettare le parole di Deimos. Ha rifiutato il terrore e lo ha concentrato in un ultimo gesto disperato, un ultimo pugno che non è riuscito nemmeno a sfiorare il suo bersaglio.
Sofane non è come Callimaco. A muovere i suoi pugni non è una dea, non la cieca fiducia nella giustizia. Lui crede nei compagni, nella Grecia, nel difendere i propri cari da chi minaccia la loro vita e la loro libertà.
O perlomeno ci credeva.
Ora comprende che è tutto inutile. Combattere o tenersi in disparte porterebbero allo stesso medesimo risultato. Quindi tanto vale lasciar perdere tutto e sottrarsi a questo gioco perverso. Per questo motivo, Sofane si separa dai pezzi della sua armatura. Se li toglie di dosso uno alla volta, mentre si dirige verso il monte Agrieliki, per trovare un posto tranquillo dove stendersi e chiudere gli occhi. Conserva solo la fedele ancora, legata come sempre in vita da una catena.
Sofane (tra sé e sé): Addio, Atene. Addio, compagni. Non sarò mai più al vostro fianco. Non sono più uno di voi. Non sono più niente. Non voglio più esserlo.
Figura nascosta nell’ombra: Ho sentito bene, Sofane? Non sei più un Saint? Uh! Uh! Uh! Bene! Non avrei mai sperato in una simile fortuna. Ora potrò finalmente ucciderti!
Sofane: Non voglio nemmeno sapere chi sei. Vuoi uccidermi? Fai pure, non mi interessa.
Figura nascosta nell’ombra: Se proprio insisti… ANNIHILATION FLAP!!!
Sofane: BUUARRGGHHH!!!
 
 
Troppi minuti preziosi sono trascorsi dal messaggio telepatico di Temistocle, ma nessuna tribù greca è ancora riuscita a svincolarsi dai propri avversari e a raggiungere la flotta per tentare di fermarla. Presso l’ala destra dell’esercito, però, ci sono due soldati che non si sono ancora dati per vinti.
Cinegiro (cercando di aprirsi un varco tra i nemici): Levatevi dai piedi, mangiariso!
Ditirambo: È inutile, Cinegiro. Dobbiamo trovare un’altra strategia se vogliamo raggiungere la spiaggia!
Cinegiro: Non puoi usare i tuoi corvi e farci volare al di sopra dei Berserker?
Ditirambo: Verrebbero abbattuti subito. Non posso correre questo rischio.
Cinegiro: Che razza di Silver Saint del Corvo sei, se non usi i tuoi corvi in battaglia?
Eschilo: Cinegiro, ho un’idea migliore!
Cinegiro: Oh, Eschilo, fratello mio, non sai come sono orgoglioso di vederti indossare di nuovo la tua Bronze Cloth della Colomba!
Eschilo: Non è il momento, fratello. Posso crearvi un passaggio tra i nemici, ma dovrete essere molto veloci!
Cinegiro: D’accordo, Eschilo. Quando vuoi. Noi siamo pronti.
Eschilo: SYMPLIGÁDES PÉTRES!!!
Eschilo allarga le braccia e due enormi massi emergono dal terreno, in corrispondenza delle linee nemiche, sufficientemente grandi da riuscire a separare perfettamente un gruppetto di Berserker dal resto dell’esercito. Non appena Eschilo riunisce i palmi delle mani, i due macigni si scontrano violentemente l’un contro l’altro, schiacciando nel mezzo tutti e cinquanta i Berserker ivi compresi. Pochi secondi dopo, i due massi si separano di nuovo, ritornando alle loro posizioni precedenti.
Cinegiro: Wow, Eschilo! Sicuro di essere soltanto un Bronze Saint?
Eschilo: Sbrigatevi ad attraversare il passaggio, prima che i Berserker si rialzino! Io vi raggiungerò appena possibile!
Nonostante siano stati letteralmente spappolati, i Berserker si rialzano subito e iniziano a ricomporre i loro corpi. In mezzo a loro compare fulminea una figura ammantata di argento.
Aminia: KAITOS SPURTING BOMBER!!!
I Berserker vengono lanciati in aria con forza dal Silver Saint della Balena.
Aminia: Andate! Vi copro io!
Cinegiro (correndo): Grazie, fratellino!
Ditirambo e Cinegiro oltrepassano il fronte nemico attraverso il passaggio creato da Eschilo e Aminia, spingendosi velocemente in direzione della spiaggia.
 
Nel frattempo, dal ponte della gigantesca nave ammiraglia, Demarato osserva la scena.
Demarato (tra sé e sé): Ditirambo, non bastava avermi abbandonato nel momento del bisogno, ora devi anche combattere contro i miei nuovi alleati?
Ares: Demarato, tutto bene? È il momento di partire.
Demarato: Gli equipaggi di tutte le navi sono ai loro posti?
Ares: Beh, sì.
Demarato: Allora ordina di far scendere a terra gli uomini di un paio di navi. Stiamo per ricevere visite.
Ares (scrutando verso la piana): Vedo solo due Saint correre verso di noi. Sicuro che ci sia da preoccuparsi?
Demarato: Ho seguito personalmente gli ultimi sviluppi di uno dei due e credo proprio che potrebbe crearci dei problemi se non lo fermiamo.
Ares: Stai dicendo che è uno di Sparta?
Demarato: Circa. Non proprio. Forse. È… complicato.
Ares: D’accordo. Gli mando incontro un po’ di soldati.
 
 
Poco dopo, Ditirambo e Cinegiro notano un nutrito gruppo di Berserker corrergli incontro.
Cinegiro: È il momento. Chiama i tuoi corvi. In questo modo potremo evitare questo inutile scontro e arrivare direttamente alla spiaggia.
Ditirambo: Ti ho detto che non posso.
Cinegiro: Ditirambo, ti ho dato la mia fiducia e ti ho accettato come mio pari. Fa’ in modo che non me ne penta. In questo momento le nostre vite dipendono l’una dall’altra. È il momento di scegliere chi sono i tuoi reali compagni: se dei neri volatili o il popolo di Atene. Nel momento della verità preferisci continuare a essere l’emarginato che sei sempre stato o provi a combattere per la tua dea? Per una volta questa è una decisione che dipende da te e da te soltanto. Qual è la tua risposta?
Ditirambo: Le tue sono belle parole, Cinegiro, ma a quanto pare non ho bisogno di scegliere. Sono miei compagni sia gli Ateniesi che i corvi e tutti noi combattiamo per la stessa causa. Guarda in cielo, Cinegiro! Li vedi? Si rifiutano di restare in disparte e stanno venendo a supportarci, disobbedendo ai miei ordini. Questa è la sola risposta che posso darti.
Nel momento in cui i Berserker e i due Saint entrano in contatto, una scure nube cala sui combattenti, sottraendo alla scena il Bronze Saint di Eridano.
Cinegiro (mentre viene trasportato via da alcuni corvi): Che significa? Non restartene lì impalato, Ditirambo! Vieni anche tu!
Ditirambo: No, Cinegiro, mi hai chiesto una prova di valore e te la darò. Tu vai avanti. Io tratterrò qui questi soldati.
Cinegiro: Non ce la puoi fare da solo! Sono in troppi!
Ditirambo: Non devi preoccuparti per me, Cinegiro. Non combatto da solo.
Non appena i corvi hanno portato Cinegiro sufficientemente lontano, lo depositano a terra e ritornano indietro, investendo alcuni Berserker che si erano messi all’inseguimento e ricacciandoli indietro verso la mischia.
Cinegiro prosegue la sua corsa da solo e raggiunge finalmente la spiaggia.
 
Poco dopo, sulla nave ammiraglia…
Soldato berserker: Signore, abbiamo un problema.
Ares: Cosa c’è stavolta? Perché non stiamo ancora partendo?
Soldato berserker: Signore, c’è un ateniese che sta… sta trattenendo la nave.
Ares: E come la trattiene? A mani nude?
Soldato berserker: Sì, signore. La sta trattenendo a mani nude. Inoltre anche le altre navi ci stanno segnalando alcune onde anomale che ci impediscono di proseguire.
Ares: Demarato, questo è il tuo uomo. Pensaci tu.
Demarato (scrutando lontano): No, il mio pupillo è ancora impegnato con i soldati che gli abbiamo mandato contro. Questo deve essere l’altro, il Bronze Saint. Pensaci tu.
Ares: Uff… Phobos, pensaci tu!
Phobos: Ares, non mi chiamare per cose del genere. Ma perché mi hai chiamato? Già uno che trattiene una nave con le mani tanto bene con la testa non ci deve stare. Poi si presenta da solo a fermare l’intera flotta… Vabbe’, uno pensa almeno a un Saint di alto rango. Invece no, il rango non è alto per niente. Cioè, GLI ATENIESI STANNO RICICLANDO IL LORO PEGGIO. GLI ATENIESI STANNO RICICLANDO IL LORO PEGGIO, hai capito? Io sono tipo da Gold Saint. Cioè, io non posso scendere in campo a combattere contro i soldati semplici; non posso mettermi a scambiare colpi con i Bronze Saint. Io devo confrontarmi con gente come Milziade, Temistocle, Pitea, capito? Cioè, io sono uno da GOLD SAINT, HAI CAPITO?
Ares: E dai, tigre, fai il bravo, su. Sistemamelo un secondo e poi torni subito, ok?
Phobos: È una VERGOGNAAA!!! È UNA VERGOGNAAAA!!!
Con riluttanza, Phobos si getta in acqua portandosi dietro il suo Bastone Infernale. Come annunciato dal soldato berserker, Cinegiro, immerso nell’acqua fin sopra la cintola, sta trattenendo la nave di Ares con le dita delle mani saldamente conficcate nello scafo.
Non appena Cinegiro vede Phobos, punta il palmo di una mano nella sua direzione, mentre con l’altra continua a trattenere la nave ammiraglia.
Cinegiro: CORRENTE IMPETUOSA!!!
Phobos viene investito da una gigantesca onda.
Cinegiro: Le acque di Eridano hanno posto fine a fiamme ben più pericolose delle vostre, Berserker! Anche se sono solo un Bronze Saint, in questo momento sono nel mio ambiente più congeniale e non potete nulla contro di me. Rinunciate a partire alla volta di Atene e vi ucciderò senza farvi troppo soffrire. Forse.
Ares (osservando dall’alto): UAHAHAH! Certo che ne ha di fegato, questo soldatucolo! Peccato. Sarebbe stato un perfetto Berserker.
L’onda non ha procurato alcun danno a Phobos, che anzi avanza indisturbato verso il suo avversario, arrivandogli a brevissima distanza.
Cinegiro: Pensi di farmi paura, lacchè di Ares? Provaci, avanti! A tuo rischio e pericolo.
Phobos, molto lentamente, si sfila la tiara, la cui visiera gli metteva in ombra gli occhi, e rivela a Cinegiro il suo sguardo infernale.
Phobos: TI DEVI SPAVENTARE! TU TI DEVI SPAVENTAREEEEEEE!!! Ultimooo! ULTIMOOOO!!! ULTIMOOOOOOOOO!!!
Cinegiro si sente pervadere da un violento fremito lungo la schiena. Sente che sta per perdere il controllo e il pensiero di girarsi e fuggire a gambe levate dalla piana di Maratona si fa strada in lui come un fiume impetuoso. Il Saint però si fa forza, facendo leva sulla rabbia e sulla furia omicida accumulata nei giorni precedenti e non ancora del tutto sfogata. Cinegiro chiude gli occhi e con grande sforzo riesce a incanalare i suoi moti interiori facendoli infine sfociare in una testata sul muso di Phobos.
Phobos, sbigottito, arretra di qualche passo, portandosi la mano sul naso sanguinante.
Cinegiro: Ti avevo avvertito, no?
Phobos: Brutto schifoso, verme latrante, le sanguisughe ti prenderanno il sangue dal corpo, mentre gli avvoltoi si ciberanno della tua carcassa. DELLA TUA CARCASSAAA!!! MI HAI FATTO PROPRIO INCAZZARE!!! MI HAI FATTO PROPRIO INCAZZAREEE!!!
Cinegiro punta di nuovo il palmo della sua mano verso Phobos, ma il suo braccio cade in acqua con un tonfo, reciso di netto all’altezza della spalla. Phobos impugna ora una spada molto sottile, sporca del sangue di Cinegiro – la spada che era rimasta finora celata all’interno del Bastone Infernale.
Phobos: Hai capito? Hai capito che sono io il demonio? IO SONO IL DEMONIO IN PERSONA!!!
Cinegiro: Oh, wow! Il grande signore demoniaco mi ha tagliato un arto! Che c’è ora? Vuoi un applauso? Aspetta che te ne faccio uno… No, aspetta… Non posso, che peccato. Pensi che mi cambi qualcosa? Mi basta un braccio solo per tirare in secca questa bagnarola!
Tirando con un solo braccio, Cinegiro trascina la nave verso la spiaggia.
Ippia (sopra il ponte dell’ammiraglia): Ehi, perché trema tutto? Perché trema tutto? Brutto segno! Brutto segno!
Phobos (rivolto a Cinegiro): NON ME NE FOTTE UN CAZZO DI QUELLO CHE DICI! SPARISCI! SPARISCI! BASTAAAAAAAAAA!!! BASTAAAAAAA!!!
La lama è talmente veloce che, nuovamente, Cinegiro non scorge neppure il fendente di Phobos mentre si abbatte sul suo secondo braccio. Tutto quello che Cinegiro percepisce è il suono del braccio che cade in acqua. Un suono diverso, in quanto l’acqua ora è molto più bassa. Un suono che gli raggela il sangue.
Il Saint di Eridano però non demorde. Si rifiuta di cedere davanti al nemico.
Cinegiro: Tutto qua? Lo dicevo anche a Eschilo quando era bambino di non aver paura dell’uomo nero, poiché chiunque si nasconda nell’ombra non può essere altro che un vigliacco. Tornatene sottoterra, pupazzo, e lasciami fare il mio lavoro.
Cinegiro addenta con forza lo scafo della nave ammiraglia e la trascina fin sopra la sabbia.
Phobos: SCHIFOSOOOOOOO!!! SCHIFOSOOOOOO!!! M’HAI PRESO PER IL CULO UN'ALTRA VOLTAAAA!!! ULTIMOOOOO!!! ULTIMOOOOOOOO!!! ULTIMOOOOO!!! IO T'AMMAZZOOOO!!! IO T'AMMAZZOOOO!!!
A cadere a terra stavolta non è soltanto un arto. Nulla più resta del corpo di Cinegiro in grado di trattenere la nave di Ares.
Phobos: ALLA FINE HO VINTO IO! ALLA FINE HO VINTO IIIOOO!!! SCHIFOSO!!! ULTIMOOO!!!
Con una veloce spinta, Phobos riporta la carena della nave in acqua e, arrampicandosi come una lucertola sullo scafo, ritorna a fianco di Ares.
I soldati impegnati nel combattimento con Ditirambo si accorgono che è di nuovo il momento di partire, ma non riescono a liberarsi del loro avversario che, per quanto fortemente indebolito, continua a dargli filo da torcere. Un Berserker, infine, si posiziona nell’angolo morto della sua visuale e con il suo arco riesce a conficcargli una freccia nella gamba. Ditirambo si accascia a terra e il gruppo di soldati ne approfitta per indietreggiare a piccoli passi. Non appena sono certi che Ditirambo non è intenzionato a seguirli, i Berserker si affrettano a raggiungere la loro nave.
Poco dopo, la flotta di Ares naviga in mare aperto, alla volta di Atene. Nessun Saint è più in grado di fermarli.
Ditirambo si trascina verso i cadaveri dei suoi corvi, muovendosi su un terreno tappezzato di nere piume. Solo uno dei fedeli compagni del Silver Saint è sopravvissuto allo scontro, ma non gli resta molto da vivere. Disteso su un fianco, il ventre squarciato e con le budella di fuori, il povero Eumelo emette versi strazianti. Ditirambo cerca di rimetterlo insieme, ma senza risultato. Le interiora continuano a uscire dal suo corpo. Ditirambo si guarda in giro in cerca di aiuto, ma tutti gli altri soldati greci sono troppo lontani e impegnati a combattere. Eumelo si agita ancora per qualche secondo, poi il suo corpo si irrigidisce e la sua ugola cessa qualsiasi suono.
Ditirambo: Eumelo… Perché?! Perché?! E anche tu mio affezionato Aristea. E tu, Morrigan… Solo, mi avete lasciato solo.
Copiose lacrime di sangue rigano le guance di Ditirambo. Con le piume di Eumelo ancora strette nel pugno, il Saint volge il proprio sguardo verso il cielo ed emette un urlo di angoscia in grado di coprire per qualche istante il clangore delle armi e il caos della battaglia.
Negli anni a venire non vi sarà un solo giorno in cui Ditirambo non ripenserà a tutto questo. Furono questi, infatti, gli accadimenti che lo trasformarono nella macchina da guerra che sterminò Persiani su Persiani durante la battaglia delle Termopili e durante la battaglia di Platea.
Ma queste… sono altre storie…
 

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NOTE

Non fatevi trarre in inganno dalle ultime righe (che fanno riferimento a "Lambda" e "Soul of Berserker").
La storia non è ancora conclusa! "First Blood" continua ancora per qualche capitolo!

Traduzione della tecnica di Eschilo:
 
SYMPLIGÁDES PÉTRES [Οι Συμπληγάδες Πέτρες] --> Rocce Simplegadi