SAINT SEIYA CHRONICLES:
FIRST BLOOD

CAPITOLO F.21
MARATONA (prima parte)


 
Pochi giorni dopo, sulla piana di Maratona…
Callimaco: Signori… signori, cerchiamo di stare calmi!
Temistocle: Io dico che è un’assurdità attaccare subito. Dobbiamo temporeggiare e aspettare l’arrivo degli Spartani!
Milziade (parlando a voce alta, per farsi sentire da tutti i soldati): TEMISTOCLE, QUEL CHE DICI È RIDICOLO! Filippide è stato chiaro. Gli Spartani non si muoveranno prima del prossimo plenilunio. Non possiamo rischiare di aspettare così tanto. Per quale motivo pensi che i Berserker abbiano schierato solo metà esercito? La loro strategia è chiara: tenerci impegnati qui, mentre il resto dei loro effettivi salpa alla volta di Atene. Con Ippia dalla loro parte è inevitabile che gli Alcmeonidi gli spalanchino le porte.
Callimaco: Tsk! Quel dannato Ippia! Ironia della sorte, se i Plateesi sono qui con noi è solo merito suo, per averli soccorsi tempi addietro sconfiggendo i Tebani…
Milziade (a voce alta): Callimaco, non pensi anche tu che io abbia ragione?
Callimaco: Sì… forse…
Milziade (a voce alta): Il nostro polemarco mi dà ragione!
Cinegiro: Evviva! Evviva Milziade! Colui che ci ha salvato a Egina e ci salverà anche oggi!
Soldati vari: SÌ! EVVIVA MILZIADE! ANDIAMO A MENARE QUEI BRUTTI ASIATICI INVASORI!!!
Temistocle: Callimaco, non puoi dargli corda. Abbiamo tenuto a bada i nostri soldati fino a ora, ma la loro furia omicida causata dalla nebbia rossa non può più essere contenuta. Hanno voglia di menare le mani e Milziade punta solo ad accontentarli per ricavare consenso politico.
Callimaco: Temistocle, lo sai anche tu, io detesto Milziade, ma in qualità di comandante supremo devo solo pensare alla soluzione migliore per salvare Atene.
Temistocle: Ah, sì?! Se sei tu il comandante supremo, perché è Milziade quello a parlare sul palco delle arringhe?
Milziade (a voce alta, sul palco delle arringhe): Temistocle, ammettilo, sei solo invidioso del mio successo!
Temistocle: Cos…?! Ma quale successo?! Ma cosa c’entra ora?!
Soldati vari: BUUUU! INVIDIOSO!!!
Temistocle: Milziade, è un suicidio. Piantala di pensare solo al tuo orticello e sii realista. I Persiani sono molti più di noi! Una volta che ci avranno uccisi tutti, come andremo a salvare Atene?
Milziade (a voce alta): Opliti ateniesi! Compagni plateesi! Siete venuti a combattere da uomini liberi. E uomini liberi siete! Senza libertà cosa farete? Certo, chi combatte può morire, chi tergiversa per aspettare gli Spartani resta vivo, almeno per un po'. Agonizzanti in un letto fra molti anni da adesso, siate sicuri che sognerete di barattare tutti i giorni che avrete vissuto a partire da oggi, per avere l'occasione, solo un'altra occasione di tornare qui sul campo a urlare subito ai nostri nemici che possono toglierci la vita, ma non ci toglieranno mai… LA LIBERTÀÀÀÀ!
Temistocle: Non… non ha senso!
Soldati vari: UAAAHH!!! BEN DETTO!!! EVVIVA MILZIADE!!! STERMINIAMOLI!!!
Temistocle: Milziade, puoi continuare a fare il buffone anche tutto il giorno, ma ti ricordo che oggi non è nemmeno il tuo turno di comando come stratega!
Altri strateghi vari: IO GLI CEDO IL MIO TURNO! ANCH’IO! E PURE IO! GUIDACI, O NOSTRO CONDOTTIERO!
Temistocle: Ma che… Ah, andate tutti al diavolo!
Milziade (a voce alta): Non avere paura, Temistocle. Sì, il loro fronte è più ampio del nostro, pensi che non me ne sia accorto? Ho pensato anche a questo. Basterà disporre le tribù centrali, quelle di Antiochide e di Leontide, su quattro file invece che su otto. In questo modo il nostro fronte equivarrà al loro, almeno in larghezza, e non verremo circondati.
Soldati vari: GENIO! GGGENIOOO!!! MILZIADE PENSA A TUTTO! EVVIVA MILZIADE!!!
Temistocle: Ma… la tribù di Leontide è la mia! Ci massacreranno!
Filippide: E io… io faccio parte di Antiochide…
Milziade: Ora sono io a invidiare te, Temistocle. Il tuo sacrificio rimarrà impresso nella storia!
Temistocle: B… bastardo!
Callimaco (poggiando una mano sulla spalla di Temistocle): Temistocle, attaccare subito potrebbe non essere una idea così malvagia. L’hai detto anche tu: i soldati stanno per esplodere, non vedono l’ora di uccidere qualcuno. Dovremmo sfruttare la cosa a nostra vantaggio!
Temistocle: Sì… sì, forse è vero. L’unico problema è che non possiamo essere certi delle reali intenzioni di Ares. La sua potrebbe essere una provocazione. Farci credere che vogliono partire subito per Atene con metà del loro esercito potrebbe essere solo un modo per darci fretta. Sicuramente vogliono indurci a non attendere gli Spartani, ma la cosa potrebbe nascondere anche chissà quale altra trappola. Ho paura che finiremo per fare soltanto il loro gioco.
Callimaco: Tu ragioni bene, Temistocle. Ma quali altre possibilità abbiamo?
Temistocle: Aspettare gli Spartani. Anche se attaccassimo subito, questo non impedirebbe a metà dei Persiani di salpare. Quale sarebbe la differenza?
Callimaco: La differenza è che comunque guadagneremmo tempo. Prima li sconfiggiamo e prima potremmo correre in soccorso ad Atene.
Temistocle: Dannazione! Se solo… se solo sapessimo quali elaborati piani sta pianificando in questo momento quell’astuto di Ares…
 
 
Nel frattempo, sulla spiaggia dove sono approdati i Persiani…
Ares: Maledizione, Phobos! Il fatto di averti rimproverato a Eretria per avere schierato tutto l’esercito non voleva dire che dovessi schierarne metà anche qui a Maratona! Testa di rapa, non possiamo permetterci il lusso di sottovalutare i Saint di Atene!
Phobos: Ma allora tu saresti l'unico bravo? Cioè, a fare che non si capisce, però. Capito? Questo è il discorso. Cioè, l'unico bravo… a fare che, però, non si capisce.
Ares: Phobos, regola il tuo linguaggio!
Phobos: Io dico una cosa, no?! È mai possibile che io debba sapere tutto?! Io non posso essere l’unico…Non posso essere l’unico a non fare mai errori. Allora, come fai a giudicare? COME FAAAAIII?! COME FAAAI A GIUDICAARE?! IO, TI GIURO, ME NE VADO, HAI CAPITO? ME NE VADOOO!!!
Ares: Dai, tigre, ora non esagerare, su!
Phobos: Tu ti diverti a farmi incazzare. Io l'ho capito, tu ti diverti a farmi INCAZZAREEEE!!!
Ares: Uff… Con te non si può mai parlare un attimo con calma. Vabbe’, sai cosa ti dico? Lasciamo le cose così. Lasciamole così! Se no poi che figura ci facciamo davanti agli Ateniesi? Andiamo avanti e vediamo come sfruttare la situazione.
Phobos: Noi dobbiamo andare oltre. Perché se no ci fregano tutti, da tutte le parti. E non vogliamo essere gli ultimi della schiera. Non vogliamo essere gli ultimi coglioni rimasti, come delle bestie che rantolano, soli, a parlare come in una torre di Babele, dove ognuno ha una lingua diversa.
Ares: Sssì, certo… Demarato, tu cosa suggerisci a questo punto?
Demarato: Mmmhh… Potremmo impegnare l’esercito ateniese in battaglia e nel mentre salpare subito verso Atene con quei Berserker che sono ancora imbarcati. In questo modo arriveremo alla polis indisturbati.
Ares: Avete visto, miei fidi dèi minori? Sono queste le idee che voglio sentire. Così: spiattellate in due secondi.
Deimos: Tutto di getto, non ci stanno ripensamenti… Niente.
Ares: Eesaaattoo. Così, di getto! Arrivati ad Atene, potremo poi contare sugli agganci di Ippia per farci spalancare le porte.
Ippia: Esatto, mio signore. Conta pure su di me.
Ares: Si parla così male degli Ateniesi, eppure siamo arrivati fin qui proprio grazie a te, Ippia… e sempre grazie a te riusciremo a vendicarci di Atene. Te ne devo dare atto: i tuoi presagi erano autentici e ci hanno portato fortuna.
Ippia: Proprio così! Bisogna sempre guardare i segni del fato!
Ares (tirandogli una pacca micidiale sulla schiena): E bravo il nostro Ippia!
Ippia viene scagliato a terra dalla pacca di Ares. L’ex tiranno atterra con il muso in mezzo alla sabbia.
Ares: Ah, perdonami! Noi dèi abbiamo la mano un po’ pesante. Su, perché non ti rialzi? Qualcuno lo aiuti a rialzarsi!
Ippia (cercando in mezzo alla sabbia): No, lasciatemi! Dove… dove è finito?
Ares: Cosa stai cercando, Ippia?
Ippia: Il mio dente! Ho perso un dente! Non lo trovo più! È un segno! È sicuramente un segno! Significa che questa terra non è più nostra e non potremo mai sottometterla. Tutto quello che costituiva la mia parte, ora l’occupa il mio dente. È FINIIITAAAAA!!!
Ares: Sigh! Ho parlato troppo presto… Perché non me ne sto mai zitto?
Ema (raggiungendo il gruppetto di corsa): Signore, il nemico sta attaccando!
Ares: Cosa?! Di già?!
Ema: I Greci ci corrono incontro come fossero dei pazzi furiosi.
Ares: E devono esserlo di certo se pensano di avere una qualche chance con una strategia così primitiva.
Demarato: Evidentemente gli effetti della tua nebbia cremisi si fanno finalmente sentire con tutto il loro fervore omicida.
Ares: Quei dannati sono riusciti a tenere sotto controllo e incanalare la loro frenesia berserk in modo da scagliarla contro di noi invece che su loro stessi. Presto, raggiungiamo il fronte e poniamo fine a questa follia!
Demarato: Che faccio? Vi aspetto qui?
Ares: Sì, per sicurezza sali sull’ammiraglia insieme a Ippia. Voi due mi servite vivi.
Demarato: Ok!
 
Ares, Deimos, Phobos e Ema raggiungono Kokalo al centro del fronte persiano. I Greci, pur correndo come dei matti, sono ancora piuttosto lontani.
Ares: Bene, Kokalo. Oggi gli onori toccano a te, se non sbaglio.
Kokalo: Sì, mio signore! BERSERKER, UNITE IL VOSTRO COSMO COME FOSTE UN SOL’UOMO!  ARMATA DELLE FIAMME, SCARICA SUL NEMICO TUTTA LA TUA FURIA! PREDATORY LAVA!!!
Un immenso muro di lava, ampio quanto il fronte persiano, si dirige velocemente in direzione dei soldati greci.
Cinegiro (nell’ala destra dell’esercito): NON ABBIATE PAURA, COMPAGNI! SFONDEREMO QUEL MURO A CAZZOTTI!
Temistocle (comunicando telepaticamente a tutti): Non dire sciocchezze, Cinegiro! Ora, ascoltatemi tutti! Non frenate la vostra corsa, ma cedetemi quanto più cosmo possibile. Dobbiamo fare fronte a quel muro di lava tutti insieme. Bene! E ora…
Milziade (comunicando telepaticamente a tutti): Temistocle! Ecco cosa devi fare con il cosmo dei nostri opliti! Crea un immenso scudo di ghiaccio per contrastare l’attacco nemico! Presto, veloce!
Temistocle: Ma che… LO STAVO GIÀ PER FARE, NON AVEVO BISOGNO DEI TUOI CONSIGLI!!!
Soldati vari (mentre corrono): EVVIVA IL NOSTRO GENIALE STRATEGA MILZIADE!!!
Milziade: PRESTO, TEMISTOCLE! Vuoi forse che, per colpa dei tuoi tentennamenti e del tuo continuo lamentarti, ci uccidano tutti?
Temistocle: Dannato Milziade! Che un giorno ti possa andare in cancrena un femore e tu possa morire tra atroci sofferenze… FREEZING SHIELD!!!
Lo scudo di ghiaccio di Temistocle e il muro di lava di Kokalo si scontrano al centro della piana. Sia il fronte greco che quello persiano concentrano tutto il loro cosmo per far sì che la propria tecnica prevalga sull’altra. Dopo un po’ sembra avere la meglio l’energia dell’immenso esercito berserker.
Temistocle: Non… non ce la faccio… Sofane, Callimaco, tocca a voi!
Milziade: È esattamente quello che stavo per dire io!
Soldati vari: EVVIVA MILZIADE!
La nave Argo, ammantata di luce dorata, si dirige in picchiata verso il punto centrale della linea nemica.
Ares: Cos…?! Ci sta venendo addosso!
All’ultimo secondo la nave volante vira verso l’alto, passando a pelo sopra le teste dei Persiani. Il diversivo è sufficiente per far perdere la concentrazione a Kokalo, che vede il proprio muro di lava disfarsi contro la difesa di ghiaccio di Temistocle.
Ares: Credono di poterci prendere in giro così? Deimos!
Deimos: Che… che debbo dire?
Ares (prendendo per un braccio Deimos): Vieni con me!
Ares e Deimos si teletrasportano a bordo della Argo.
Sulla poppa della Nave della Speranza, Sofane e Callimaco avvertono all’istante il cosmo dei due dèi e si girano di scatto verso di loro, in posizione di guardia.
Callimaco: A-Ares! Quale onore! Non pensavo avrei avuto l’occasione di misurare i miei pugni con i tuoi!
Ares: Niente di così barbaro e incivile. Pensavo a qualcosa di molto più divertente. Il qui presente Deimos ha qualcosa da comunicarvi.
Callimaco/Sofane: …
Deimos: Shllsshh…
Sofane: Cosa? Che ha detto?
Ares: Dovete perdonarlo, ha questo brutto problema con la voce. Deimos, da bravo, avvicinati ai due signori e sussurragli all’orecchio quello che hai da riferire.
Deimos si avvicina a Sofane e Callimaco e sussurra alcune parole nelle loro orecchie.
Callimaco: Cosa?! Dici sul serio?! Non… non ci credo! Dimmi che sono solo sporche menzogne!
Deimos (scuotendo la testa): È una cosa seria, molto seria, non si può prendere sottogamba!
Callimaco (con sguardo spento): Quindi è così…
 
Nel frattempo i Greci continuano la loro corsa.
Temistocle (comunicando telepaticamente a tutti): Restate compatti! Non manca molto! Dobbiamo arrivare al confronto diretto prima che possano di nuovo lanciare la tecnica di prima. Ehi, ma cosa…?!
La nave Argo si schianta a terra, a pochi passi da Temistocle e dalle tribù di Leontide e Antiochide.
Temistocle (fermandosi): Ca… Callimaco… Sofane… Non… non può essere…