SAINT SEIYA CHRONICLES:
FIRST BLOOD

CAPITOLO F.15
LA TECNICA DEL RE DIAVOLO


 
Cleomene (afferrando un civile e colpendolo in viso): Demarato, vieni qua! Prendi questo! E quest’altro! Aspetta… Tu non sei Demarato! Dove sei finito? Ah, eccoti là!
Per le strade di Sparta, un esagitato Cleomene rincorre e aggredisce passanti a caso riducendoli in fin di vita.
Sulla scena accorre Eurito, Gold Saint della Vergine.
Eurito: Cosa succede qui?
Civile: Signor Eurito! Solo lei può fermarlo! È Re Cleomene, è tornato dal suo ultimo viaggio e sembra totalmente fuori di senno!
Eurito: Ci penso io.
Eurito si avvicina a Cleomene, mentre questo tiene a terra l’ennesimo sfortunato e lo riempie di schiaffi.
Eurito: Re Cleomene, lasci stare quel pover’uomo.
Cleomene: Cos…? Ehi, ma questo pensavo fosse…
Eurito: Sire, mi dica, che fine hanno fatto tutti gli uomini che sono partiti con lei? Come mai è tornato da solo? Che cosa le è successo?
Cleomene (con sguardo spiritato): Sei tu! Non mi inganni, stavolta sei proprio tu, dannato!
Eurito: Si fermi, Sire! Chi dovrei essere? Non mi costringa a…
Cleomene (avventandosi contro Eurito): Ti fermerò una volta per tutte!
F l a s h
Alle spalle di Eurito compare un enorme e luminoso fiore di loto. Cleomene, colto di sorpresa, interrompe il suo attacco.
Eurito: Sire, mi mostri quali sono i tentennamenti del suo animo. Mi lasci sbirciare nel mondo del suo cuore!
Cleomene: Argh!
Eurito scruta all’interno della mente di Cleomene. Nella visione che ne segue, Cleomene è avvolto da una moltitudine di rovi.
Eurito: Quei rovi rappresentano indubbiamente il controllo mentale esercitato dal Genro Mao Ken. Come immaginavo c’è di mezzo Alfeo. C’è dell’altro, però. Quei fiori che sbocciano di continuo sui rami sono il segno di un dirompente potere ancestrale. Queste due forze si alimentano l’una dell’altra, consumando la mente e la carne di Cleomene. Sire, placatevi! Se non riprendete subito il controllo, il vostro corpo finirà a pezzi!
Cleomene: Esci… dalla… mia… MENTE!!!
Un istante dopo Eurito si ritrova scagliato a terra.
Eurito (dolorante): Cos’è stato? Ho visto un lampo e in un momento il mio legame mentale con Cleomene è stato spezzato. Non sarà stato il suo Lighting Bolt?
Cleomene (osservando Eurito dall’alto): Stai soffrendo, Demarato? Ora lenirò ogni tuo dolore!
Eurito: D-Demarato?! Io non sono… Dannazione, il suo cosmo è spaventoso. Mi ucciderà…
Eforo2: Lascialo a noi, Eurito!
Eurito: Gli Efori!
Sopraggiungono i cinque Efori, che circondano Cleomene.
Cleomene: E voi vecchiacci traditori cosa pensate di fare? Vi distruggerò uno a uno, facendovi soffrire come cani e poi diffonderò al popolo ogni vostro più sordido segreto.
Eforo1: I talismani, ora!
Ogni Eforo tira fuori dalle proprie logore vesti un talismano. Poi tutti e cinque si avvicinano a Cleomene puntandogli contro il foglietto marchiato con il nome di Athena.
Cleomene: Cosa?! Qualcosa va reprimendo la mia forza?! I talismani di Athena?! Giocate sporco! Non penserete di fermare Re Cleomene con una manciata di fogliettini, vero?!
Eforo3: Ti è familiare l’inchiostro di questi talismani, Cleomene? Essi sono stati vergati col sangue della stessa Athena!
Eforo4 (rivolto agli altri Efori): A ben pensarci per questi talismani ci saranno volute come minimo altre tre boccette di sangue. Non la staremo strapazzando un po’ troppo quella povera donna?
Eforo5: Non deconcentrarti, Eretteo! Continuiamo ad avvicinarci!
Cleomene: UAAARGHHH!!!
 
 
Poco dopo, Cleomene si ritrova legato a un ceppo, ben stretto dalle catene del defunto Saint di Cerbero. Per un Gold Saint come lui, sarebbe un gioco da ragazzi liberarsi, se non fosse che sul ceppo e sul corpo di Cleomene sono stati affissi numerosi talismani che gli impediscono di sprigionare il proprio cosmo. A guardia del prigioniero è stato lasciato soltanto un giovanissimo ilota.
Cleomene: Il mio cuore batte a un ritmo forsennato! La forza sgorga in me senza sosta! Se non riesco a placarla… Se non riesco a liberarmi di questa forza… accadrà l’irreparabile! Ragazzino, presto, liberami da questi sigilli!
Stelios: M-mi spiace, signore! Ho avuto ordine di non avvicinarmi a lei per nessuna ragione.
Cleomene: Come osi, ragazzino? È il tuo re che te lo ordina! Sei solo un semplice ilota, ubbidisci!
Stelios: L-la prego, n-non insista…
Cleomene: ORA!!!
Stelios: S-se io la liberò, lei poi cosa farà?
Cleomene (con un ghigno malefico): Vuoi saperlo? Per prima cosa ti ucciderò e poi trascinerò negli Inferi tutti gli abitanti della città!
Stelios (con le lacrime agli occhi): F-forse è meglio che io vada…
Cleomene: Maledetto, ti ucciderò! Ti ucciderò sicuramente! Vedi di ricordartelo!
Stelios (iniziando ad allontanarsi): P-potrà ripeterlo al p-prossimo ilota che verrà al mio posto…
Cleomene: Aspetta, aspetta! Forse ho un poco esagerato.
Stelios si ferma e resta in ascolto.
Cleomene: Cerca di comprendere, sono ancora sotto l’influsso di una terribile tecnica che mi fa sragionare. Facciamo così! Se mi liberi dai sigilli farò qualunque cosa mi chiederai. Sono un sovrano molto temuto dagli Spartani. So mantenere le promesse.
Stelios: Quindi cosa farebbe una volta libero?
Cleomene: Per prima cosa ti ucciderò, poi…
Stelios: Addio.
Cleomene: E-ehi! No, volevo dire… Volevo dire che ti renderò ricco, ti nominerò Gold Saint. Farò qualsiasi cosa desideri.
Stelios: Mmmhh…
Cleomene: Basterà solo qualche sigillo, ne sono certo. Nessuno noterà la differenza.
Stelios: V-va bene, ma solo qualcuno…
Stelios si avvicina impaurito e tenta di staccare un sigillo, ma questo genera un campo di forza che respinge la sua mano.
Stelios: Ahi!
Cleomene: Lo sapevo, sei proprio inutile.
Stelios: Io… io ci ho provato. Il patto vale anche in questo caso, vero?
Cleomene: AARGHH!!! Il sangue di Athena… Non riesco più a contenerlo… Dammi il tuo coltello! SVELTO!
Stelios: S-sì…
Stelios estrae il pugnale dalla cintola e lo mette nella mano di Cleomene, il quale inizia a tagliare per lungo la propria carne, partendo dalle gambe e limitatamente ai punti che riesce a raggiungere restando legato.
Cleomene: Farò uscire questo sangue maledetto dal mio corpo! È l’unico modo!
Stelios: No, si fermi! C-che guaio! Il re è impazzito del tutto. Devo correre a chiamare aiuto!
Stelios si allontana di corsa. Cleomene continua a incidere le proprie gambe e i fianchi.
Cleomene: Fuori! Fuori dal mio corpo, sangue maledetto! Fuori… Cosa… cosa sto facendo? Così finirò per morire dissanguato! Maledetto Alfeo, la sua tecnica mi sta facendo perdere completamente il senno! UAAARGGHH!
Cleomene lascia cadere a terra il coltello e con sforzi sovraumani cerca di riprendere il controllo della propria mente. Nel frattempo è sopraggiunta un’altra persona, che raccoglie il coltello da terra.
Cleomene: T-tu! Aiutami! Liberami da questi tormenti! Liberami e lascia che stringa finalmente le mie mani intorno al tuo collo!
Perialla: Come immaginavo. Sapevo di non poter contare su Demarato.
Con un gesto fulmineo, Perialla taglia la gola di Cleomene. Mentre questi annaspa disperato, Perialla distrugge le catene che lo tenevano prigioniero e gli rimette il pugnale in mano. Subito dopo si volta e si allontana.
Cleomene fa qualche passo incerto in direzione di Perialla, poi si ferma e, poco prima di crollare a terra privo di vita, riprende a pugnalarsi con forza.
 
 
Qualche ora dopo, ai margini della regione della Laconia, una donna ormai libera dai giochi del potere getta a terra la propria maschera d’argento e s’incammina verso una nuova vita.