SAINT SEIYA CHRONICLES:
FIRST BLOOD

CAPITOLO F.14
LA RESA DEI CONTI


 
È pomeriggio inoltrato. Nei pressi di Tirea, nel territorio di Cinuria, Daxos, il Silver Saint di Perseo, raggiunge Cleomene e i suoi uomini di ritorno da Egina.
Cleomene: Daxos, cosa ci fai qui? Parla.
Daxos rimane per un attimo sbalordito nel vedere Aristodemo indossare la Gold Cloth dell’Ariete, ma subito abbassa lo sguardo e si inginocchia ai piedi di Cleomene.
Daxos: Per fortuna l’ho trovata, signore. Sparta è in subbuglio. Pare che la Pizia Perialla l’abbia calunniato, sostenendo che il vaticinio che ha portato alla deposizione di Demarato le era stato imposto con la forza da lei. Gli Efori vogliono sottoporla a processo non appena tornerà a Sparta.
Cleomene: Quei luridi vermi! Stavolta hanno passato il segno! Gli mostrerà io chi è Re Cleomene! Ti ringrazio per il tuo avvertimento, Daxos. A quanto pare un po’ di sana tortura ti ha rimesso in riga.
Daxos: Gli Efori mi hanno anche incaricato di riferire che se Leotichide tornerà a Sparta senza causare problemi, saranno clementi con lui e di sicuro potrà mantenere il trono e ogni suo privilegio.
Cleomene: Aspetta. Sono stati gli Efori a inviarti qui?
Daxos: S-sì, sono stati loro.
Cleomene: Astuti, molto astuti. Vogliono dividerci, ma non sanno con chi hanno a che fare. Ho già in mente un piano. Uomini, ascoltatemi tutti. Non torneremo a Sparta per il momento, ma ci dirigeremo invece in Arcadia e, ivi giunti, solleveremo la popolazione contro Sparta. Rientreremo in patria alla testa di un esercito. Espugneremo la città, la raderemo al suolo se necessario, e dalle sue ceneri ricostruiremo finalmente un regno equo e giusto sotto il mio comando.
Euribiade: Bene, direi che si è fatto tardi. È ora di tornare a casa. Daxos, fa’ strada.
Cleomene: Cos…?! Come sarebbe a dire?! Euribiade, come osi? Leotichide, Aristocoso…
Leotichide: Cleomene, ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me, ma non ti posso seguire in un’impresa del genere. Vorrebbe dire perdere tutto quello che ho conquistato finora.
Aristodemo: Ehmmm… Sottoscrivo ogni parola.
Cleomene: Non capite! Io vi prometto molto più di quello che avete adesso. Leotichide, dammi ascolto, questo è solo l’inizio!
Adimanto (poggiando una mano sulla spalla di Cleomene): Lo vuoi un consiglio, Cleomene? Chi si accontenta campa cent’anni. Vai, parti per un viaggio, goditi la vita. Lascia perdere tutta questo politichese, che non serve a niente.
Cleomene: Adimanto, io ti ho pagato per i tuoi servigi. Non puoi abbandonarmi.
Adimanto: Mi hai pagato e io ho svolto il mio lavoro. Come ultimo compito dovevo riaccompagnarti fino a Sparta. A Sparta mi sembra di capire che non vuoi tornarci e quindi possiamo salutarci qui, ti pare? La strada per Corinto è piuttosto lunga. Secondo il mio modestissimo parere è meglio se mi avvio.
Cleomene: Ti pagherò molto di più se rimani, Adimanto.
Adimanto: Ho già controllato. Hai finito la grana. Stammi bene, Cleomene!
Adimanto si allontana, ritornando sui suoi passi.
Cleomene: Maledetto! Daxos, almeno tu…
Daxos (sollevando uno sguardo carico d’odio): La mia lealtà è nei confronti di Sparta, signore.
Cleomene: Va bene, ho capito, andatevene via tutti, non ho bisogno di voi! Quando entrerò a Sparta alla testa del mio nuovo esercito non avrò pietà nei confronti di nessuno di voi, ricordatevelo!
Dienece: Signore, io pure tornerei a…
Cleomene: Ma cosa me ne frega!
Dienece: Ok…
Cleomene si avvia da solo in direzione Nord. Dopo appena qualche stadio viene avvolto da una sfera di cosmo rossastra e scompare al suo interno.
 
 
Pochi minuti prima, in una radura isolata nei pressi di Glimpia, a nord-est di Sparta…
Alfeo: Dove stiamo andando di preciso, Demarato?
Demarato: Quando ci arriverò lo saprò.
Alfeo: Non stiamo andando nell’Argolide, vero? Non penso che lì la gente sarebbe molto felice di vedere due Spartani. Che ne dici, invece di deviare verso l’Elide? Magari da lì potremmo fare un salto a Zacinto. Dicono che non è male…
Demarato: …
Alfeo: Vuoi incontrare Cleomene, non è vero?
Demarato: Sì, può darsi. Non mi dispiacerebbe fargli pagare tutti i guai che mi ha procurato. Se abbiamo fortuna potremmo incrociarlo mentre ritorna verso Sparta.
Alfeo: Mmmhhh… Lui non è tipo che passa inosservato. Proviamo a chiedere a quello strano tizio laggiù. Se ci dà conferma che, andando e tornando da Egina, Cleomene ha già percorso questa strada in precedenza, abbiamo buone possibilità di incontrarlo. In caso contrario sarebbe più opportuno cambiare tragitto. Muoverci alla cieca non penso sia l’opzione migliore.
Demarato (dirigendosi con Alfeo verso lo strano tizio): Io invece ho la sensazione che stiamo andando proprio nella direzione giusta…
Alfeo: Mi scusi, buon uomo…
Dario/Ares: Eccovi, finalmente. Vi stavo aspettando.
Alfeo: C-che cosmo smisurato. E quei vestiti… Non sarai per caso un satrapo persiano o qualcosa del genere? Cosa ci fa un persiano qui? Aspetta. Non dirmi che sei proprio…
Demarato: Ares in persona. Quale onore.
Ares: Non proprio in persona. Quella che vedi, Re Demarato, è solo un’emanazione cosmica.
Demarato: Conosci il mio nome…
Ares: Certamente. Ho molti uomini infiltrati nelle vostre file e attraverso di loro vi osservo da parecchio tempo. Tu, invece, devi essere Alfeo dei Gemelli, non è vero?
Alfeo: È così.
Ares: E nascosto tra gli alberi laggiù dovrebbe esserci tuo fratello Marone.
Alfeo: Presumo di sì.
Demarato: Gli Efori mi hanno accennato a un possibile incontro con un nuovo alleato. Non può essere un caso.
Ares: Chi può dirlo?! Il loro è sempre stato uno strano gioco.
Alfeo: Alleati di Ares noi? Non scherzare, Demarato.
Demarato: Non preoccuparti, Alfeo. Non ho alcuna intenzione di stringere un’alleanza con un individuo del genere.
Ares: È un peccato. Ho sentito dire che hai perso la tua corona, Maestà. Con me al tuo fianco potresti ottenere un regno che nemmeno immagini.
Alfeo: Il suo… il suo potere psichico è enorme. Lo posso sentire. Sta cercando di corrompere le nostre anime. Mi sto sforzando di mantenere una barriera mentale che ci protegga entrambi, ma non so fino a quando resisterò.
Ares: Ops, perdonatemi, la smetto subito. Forza dell’abitudine. Comprendo benissimo che possiate avere le vostre perplessità e voglio rispettarle. Scommetto però che il giorno in cui uniremo le nostre forze è molto vicino. È solo una questione di tempo.
Demarato: Perché dovremmo? A breve gli Efori mi restituiranno il trono.
Ares: Tu credi? Staremo a vedere. Non dimenticare che sono stati i tuoi stessi passi a portati fino a me. Direi che anche questo non può essere un caso, non credi?
Demarato: Non stavo cercando te. Cercavo Cleomene.
Ares: Ne sei certo? Beh, vi prego allora di accettare un modesto omaggio da parte mia. Prendetelo come un gesto di amicizia.
Alfeo: Cos…?!
Ares avvolge i due Gold Saint con la propria aura, fino a quando i due rimangono completamente al buio.
 
 
Pochi istanti dopo, il cosmo del dio della guerra si dissolve e Demarato e Alfeo si ritrovano ai piedi del Taigeto, non molto lontani da Sparta. In loro compagnia c’è anche Cleomene.
Cleomene: Cosa…?! Dove… dove sono finito? E voi da dove sbucate?
Alfeo (scrocchiandosi le dita): Devo riconoscerlo, questo è un regalo niente male.
Demarato: Non immischiarti, Alfeo. È una faccenda tra me e Cleomene.
Cleomene: Non so quale trucco avete escogitato per portarmi fin qui, ma stavolta vi schiaccerò come quei luridi insetti che non siete altro.
Alfeo (avanzando alcuni passi con occhi spiritati): Come dici?
Demarato: Alfeo, non farmelo ripetere un’altra volta. Non immischiarti!
Cleomene infila una mano all’interno delle placche della sua cloth e tira fuori una boccetta, che si scola tutta di un fiato.
Cleomene: BUUUARGHHH!!!
Demarato (avvicinandosi): Già urli? Aspetta prima che ti colpisca, almeno.
Nonostante Demarato sia ancora distante dall’avversario, Cleomene riesce a scagliarlo contro un albero con un semplice gesto della mano. Poi si accascia a terra tenendosi lo stomaco con le braccia.
Demarato (staccandosi dal tronco nel quale era finito incastrato): Dannato, ora vedrai!
Demarato si avvicina di nuovo con passo deciso. Cleomene si rialza lentamente. Tutto il suo corpo è scosso da fremiti, ma l’espressione del suo viso ora si direbbe tranquilla, nonostante gli occhi iniettati di sangue.
Demarato: Sbaglio, o ti vedo un tantinello dopato? Meglio non perdere altro tempo e colpire subito con un…
Cleomene: LIGHTNING BOLT!!!
Demarato: BUUUARGHHHH!!! Asp… aspetta… Mi hai frainteso. Intendevo dire che io ti avrei colpito con un…
Cleomene: LIGHTNING PLASMA!!!
Demarato: BUUUUARGHHH!!! Alfeo, immischiati! Immischiati!!!
Cleomene: A… Alfeo? Dov’è andato Alfeo?
Alfeo si è già posizionato alle spalle di Cleomene, pronto per questa evenienza.
Alfeo (colpendo Cleomene alle spalle): GENRŌ MAŌ KEN!!!
Cleomene: V-vigliacchi…
Alfeo: Suvvia, tutta questa saga prequel è piena zeppa di colpi alle spalle. Uno più, uno meno…
Cleomene crolla sulle proprie ginocchia, afferrandosi la testa con le mani e con un’espressione folle in viso.
Alfeo (sussurrando all’orecchio di Cleomene e indicando un punto con il braccio): Guarda, siamo fuggiti in quella direzione, in direzione di Sparta. Sei molto forte, Cleomene, e non potevamo assolutamente competere con te. Tu però corri ad acciuffarci, altrimenti finisce che ne combiniamo un’altra delle nostre. Va’, Cleomene, raggiungici e dacci il colpo di grazia come solo tu sai fare.
Cleomene: S-sì.
Cleomene si mette a correre goffamente e con sguardo ebete in direzione di Sparta.
Demarato: Ottima pensata, Alfeo.
Alfeo: Ne sei certo? Sicuro che non preferivi toglierlo di mezzo per sempre?
Demarato: Naaa! Nonostante i suggerimenti degli Efori preferisco che la gente creda che Cleomene si stia scavando la fossa con le sue stesse mani e che non ci sia nessun tipo di coinvolgimento da parte mia.
Alfeo: In tal caso penso sia meglio sbarazzarsi di qualsiasi testimone. C’è una famigliola di Messeni là in fondo che ha assistito a tutta la scena. Che faccio, la elimino?
Demarato: Sì, grazie. Ben gentile.
Alfeo: Figurati.