SAINT SEIYA CHRONICLES:
FIRST BLOOD

CAPITOLO F.09
LA LUNGA STRADA PER IL POTERE


 
Isola di Egina, zona nord-occidentale. Ore sedici del pomeriggio. Un Gold Saint è disteso a faccia in giù sulla battigia della spiaggia. Due Bronze Saint si avvicinano all’uomo, lo sollevano di peso e lo trascinano in direzione del monte di Zeus Panellenico.
Poco dopo, nelle sale del Santuario di Aphaia…
Saint della Renna: Ecco qui, signore. Le abbiamo portato il naufrago, come ci aveva ordinato.
Crio, Gold Saint dell’Ariete: Lasciatelo a terra, grazie. Ci penso io a lui. Voi potete andare.
Saint della Renna/Saint del Dorado: Agli ordini!
Crio afferra una coppa di vino e ne rovescia una cotila intera sulla testa dell’uomo svenuto.
Cleomene (risvegliandosi e leccandosi le labbra): Ah, quale dolce risveglio…
Crio: Re di Sparta, a cosa dobbiamo la tua visita?
Cleomene (rialzandosi a fatica e pulendosi dal vino e dalla sabbia): Crio dell’Ariete, proprio te cercavo. Sono giunto fino alla vostra isola per reclamare giustizia.
Crio: Tu chiedi giustizia, Re Cleomene?
Cleomene: Mi hai sentito, Crio. Voi Egineti avete ceduto alla richiesta di terra e acqua da parte di Dario e, se non erro, sei stato proprio tu il principale responsabile.
Crio: La mia fedeltà è come sempre verso Athena e l’Ellade tutta. Non devo spiegare a te il motivo delle mie azioni.
Cleomene: Poche storie. Sei accusato di tradimento e ti porterò via in consegna per essere processato come meriti.
Crio (ridendo): Cosa pensi di fare tu da solo, Cleomene? Non sei stato neanche in grado di approdare all’isola senza andare a schiantarti sugli scogli.
Cleomene: Non prenderti gioco di me. È impossibile che dei semplici scogli possano mettere in difficoltà un Gold Saint. Quelle rocce avevano qualcosa di innaturale e scommetto che ne sai qualcosa.
Crio: Mi fai tenerezza, Cleomene. Sarò magnanimo nei tuoi confronti e ti lascerò tornare sulla terraferma accompagnato dall’equipaggio di una delle nostre navi. È bene che Sparta e Egina non entrino in conflitto per futili motivi.
Cleomene: Futili motivi li chiami?!
Crio: È evidente che tu sia qui a titolo personale, altrimenti saresti in compagnia dell’altro re di Sparta, Demarato.
Cleomene: Non è così. C’è una dannatissima legge che costringe uno dei due re a rimanere a Sparta.
Crio: Quella stessa legge costringe l’altro re a ubbidire ad Atene ogni volta che questa gli mette sotto il naso un paio di talenti in argento?
Cleomene (serrando il pugno): Come osi?! Ora tu verrai con me, con le buone o con…
Cleomene avverte all’improvviso alcuni cosmi ostili provenire dalle zone in ombra della sala.
Crio: Come ho già detto, non puoi sperare di fare nulla da solo. Ti consiglio di rinunciare e di non farti più vedere qui, Cleomene. È nel nostro interesse di Gold Saint mantenere buoni rapporti tra noi e conservare le energie in vista dell’attacco dei Berserker, non credi?
Cleomene: D’accordo, rinuncerò per ora. Ma ti avverto, Crio: già fin d’ora rafforza le tue corna poiché presto dovrai cozzare contro un tremendo malanno.
Cleomene si volta ed esce dalla sala. Crio invia un comando telepatico a un soldato semplice, con l’ordine di preparare una nave per il loro ospite.
 
 
Poco tempo dopo, a Sparta…
Ditirambo attende Demarato davanti all’entrata della Casa di Bronzo, dove questi si era recato per incontrare gli Anziani.
Demarato (uscendo dalla Casa di Bronzo): Ditirambo, non sei ad allenarti con gli altri?
Ditirambo (camminando al fianco di Demarato): No, mio re. Temo che Leotichide avesse ragione quando ha detto, qualche giorno fa, che non c’è posto per me all’interno della società spartana. Dovunque mi giri vedo solo sguardi torvi.
Demarato: Cosa dici?! Eppure l’altro giorno ti ho visto chiacchierare amabilmente con Alfeo dei Gemelli.
Ditirambo: Sì, è vero, ma è l’unico che si è mostrato cordiale nei miei confronti… e mi ha anche salvato da diverse brutte situazioni!
Demarato: Ah, il buon vecchio Alfeo! Siamo amici di vecchia data io e lui!
Ditrirambo: Il vostro è un popolo fiero e orgoglioso, Maestà, ma proprio per questo gli Spartani tendono a emarginare gli stranieri.
Demarato: Dai tempo al tempo, Ditirambo. Vedila da un altro punto di vista. Proprio per questo loro orgoglio, la fiducia e il rispetto degli Spartani vanno faticosamente conquistati, ma una volta ottenuti sono un tesoro inestimabile. Solo qui a Sparta hai la possibilità di diventare un Vero Uomo™, ma per riuscirci dovrai superare diverse prove. Spero vivamente tu non abbia pensato che sarebbe stata una cosa facile.
Ditirambo: Le vostre parole sono sagge, ma è un dato di fatto che al momento la palaestra spartana mi sia preclusa da diffidenza e ostilità. Dovrò arrangiarmi da solo per i miei allenamenti. Non è un grosso problema in fondo, ci sono già abituato.
Demarato: Purtroppo io non posso seguirti come vorrei. In qualità di re al momento ho molte mansioni da svolgere, prima tra le quali preparare il terreno per il ritorno di Cleomene. Un terreno bello fangoso. Ma non preoccuparti, avevo già previsto tutto. Ecco, siamo arrivati.
Ditirambo: Arrivati dove?
I due giungono di fronte a una bassa casupola intonacata di calce bianca. Demarato bussa alla porta. Ad accoglierli sull’uscio è il Silver Saint di Perseo.
Demarato: Ditirambo, ti presento Daxos. Anche lui è uno straniero come te, ma collabora da tempo con lo Stato spartano. Seguirà personalmente la tua agogé e ti formerà come il migliore degli iranes.
Daxos: È un piacere conoscerti, Ditirambo.
Ditirambo: P-piacere.
Daxos (uscendo di casa e chiudendosi la porta alle spalle): Demarato mi ha raccontato che hai buone potenzialità per diventare un buon soldato. Inizieremo l’allenamento oggi stesso, tra pochi istanti, quindi preparati, novellino, perché non ci andrò leggero con te.
Demarato: Bene, allora vi lascio ai vostri allenamenti. È bene che ci teniamo pronti per il ritorno di Cleomene. Ho il sospetto che dopo il viaggio a Egina non sarà particolarmente di buon umore. A pensarci bene, però, è strano… A quest’ora sarebbe già dovuto essere di ritorno…
 
 
Santuario di Atene, tredicesima casa. Mezzanotte. Un Gold Saint attraversa la sala del Grande Sacerdote, guardandosi attorno con fare circospetto. La sala è apparentemente vuota.
Cleomene: USCITE FUORI! So benissimo che questa casa è occupata dagli Efori di Sparta. Smettettela di nascondervi come scarafaggi!
Quattro basse figure incappucciate compaiono dal nulla alle spalle di Cleomene.
Eforo1: Siamo qui, non serve alzare la voce. La nostra dea sta riposando. È bene non disturbarla.
Cleomene (voltandosi): Eccovi! Quale onore per il re della casata Agiade poter finalmente parlare con le più alte autorità di Sparta. Curioso che sia stato necessario recarsi fino al Santuario di Atene per potervi riuscire.
Eforo2: Non serve essere così acido, Re Cleomene.
Eforo3: Se noi Efori occupiamo il ruolo che un tempo era del Pope è solo per il bene dell’Ellade tutta. Abbiamo attraversato svariate epoche e combattuto innumerevoli battaglie fin dai tempi più antichi e conosciamo segreti che non puoi minimamente immaginare. È importante che la nostra presenza al Santuario rimanga segreta. Per questo motivo è stato dato ordine ai Gold Saint a guardia del Santuario di impedire a chiunque l’accesso alla tredicesima casa.
Eforo4 (mentre divora una focaccina al miele): Già… Possibile che gli altri Gold Saint ti abbiano lasciato passare così facilmente?
Cleomene: In effetti Temistocle mi ha fatto un po’ di storie, ma Euribiade del Sagittario ed Eurito della Vergine sono fedeli alla casata Agiade di Sparta e l’hanno tenuto impegnato. Per quanto riguarda Adimanto dei Pesci è bastato stringere un accordo. Credo proprio che al termine di questo nostro incontro porterò via i miei alleati. Ho ancora diversi conti da chiudere e mi potrebbero dare una grossa mano.
Eforo1: Assurdo! Questo è un oltraggio!
Cleomene: È un oltraggio che voi vecchiacci occupiate questa casa. In quanto Re di Sparta ero a conoscenza di certe voci che giravano, ma ora che le ho verificate di persona, nulla mi vieta di diffondere la verità.
Eforo2: Non sfidarci, Cleomene.
Eforo3: Non essere così sicuro di uscire sano e salvo da questa casa. Non hai idea di chi hai davvero davanti.
Cleomene: Sicuri di volerla porre in questi termini? Ho ben tre Gold Saint pronti ad accorre in mio aiuto a una mia sola parola.
Eforo4: E verreste massacrati tutti e quattro.
Cleomene: Scommettiamo?
Eforo5 (entrando nella sala): Ascoltiamo le sue richieste, compagni.
Eforo3: Autonoo!
Eforo5: Stavo osservando la volta celeste. Le stelle mi hanno riferito che gli eventi devono seguire il loro corso naturale. Come sappiamo, c’è una feroce guerra che ci aspetta nel prossimo futuro e sono certo che Cleomene, in fin dei conti, sia mosso da buone intenzioni.
Cleomene: È così, infatti. Sono in viaggio per fermare le azioni di un traditore del Santuario, ma per portare a termine la mia missione devo superare certi altri ostacoli che si sono frapposti sul mio cammino.
Eforo5: Dicci cosa ti occorre.
Cleomene: Mi serve solo una cosetta da niente… anzi, facciamo tre cosette da niente… Prometto di mantenere il segreto sul vostro conto se me le darete senza troppe storie.
 
Poco dopo…
Mentre Cleomene discende le scale del Santuario insieme a Eurito, Euribiade e Adimanto, gli Efori discutono insieme degli ultimi accadimenti.
Eforo2: Siamo sicuri di aver fatto la cosa giusta? Conosciamo bene tutti l’uso che farà di quello che ci ha richiesto.
Eforo3: I Re di Sparta sono due teste calde e diventa sempre più difficile tenerli sotto controllo. Autonoo ha ragione. È bene che le cose seguano il loro corso naturale. Se quei due hanno così voglia di ammazzarsi l’un l’altro, non possiamo che dargli una mano, non credete? Prepariamoci per la partenza, compagni, assicuriamoci che tutto vada per il meglio!