SAINT SEIYA CHRONICLES:
FIRST BLOOD

CAPITOLO F.05
IL MESSAGGERO


 
Svariati mesi dopo, misteriosamente, Ares non ha ancora attaccato la Grecia. Le nostre vicende si spostano quindi in Laconia dove, all’estremità meridionale dell’agorà di Sparta, vi è una via che conduce a un edificio circolare denominato Skias, all’interno del quale si sta tenendo una seduta speciale dell’apélla, l’assemblea popolare a cui possono partecipare gli Anziani, i due Re di Sparta e tutti gli spartiati sopra i trenta anni…
Cleomene (in abiti civili): Bene, passiamo all’ultimo argomento di oggi. Soldato, a me il papiro!
Leotichide, soldato semplice: Ecco, Sua Maestà!
Cleomene (leggendo): Dunque… dal momento che, come finora si è detto, i Persiani potrebbero invadere la Grecia da un momento all’altro, si propone di aumentare gli esercizi di corpo libero obbligatori di ulteriori dodici ore al giorno. Chi è d’accordo?
Spartiati (all’unisono): AU! AU AU!
Cleomene: Benissimo. Chi non è d’accordo? Nessuno, immagino, quindi direi di dichiarare conclusa l’as…
Pantite, Gold Saint della Bilancia: IO NON SONO D’ACCORDO!
Cleomene: E ti pareva…
Pantite: Io penso che dovremmo dedicare del tempo a riflettere insieme sulla faccenda, magari invitando qualche rappresentante persiano. Sono certo ci sia ancora margine di dialogo. Re Dario si è dimostrato in svariate occasioni piuttosto generoso nei confronti dei propri nemici e io credo che entrambi i nostri popoli abbiamo parecchio da imparare l’uno dall’altro se…
Demarato (in abiti civili): Pantite, per quanti altri decenni ancora dobbiamo ripeterti che ti devi limitare a fare un semplice urlo per comunicare solo e soltanto se sei d’accordo con le proposte avanzate dal Consiglio degli Anziani?
Pantite: Beh, potemmo discutere anche di questo. Non mi sembra giusto che gli spartiati non abbiano potere decisionale sulle proposte su cui discutere.
Demarato: Per Dioniso, è come parlare con un muro! Dichiaro conclusa l’assemblea.
Pantite: Ma…
Demarato: Tutti a casa. Raus! Snell!
Proprio in quel momento uno straniero irrompe nella sala, avanzando a grandi passi.
Messaggero: Restate dove siete! Giungo da Atene. Ho un importante messaggio per i due re e pretendo di avere una risposta!
Alfeo, Gold Saint dei Gemelli: Straniero, come osi irrompere qui dentro senza permesso e avere anche il coraggio di pretendere qualcosa? Ora ti aggiusto io!
Cleomene: Fermati, Alfeo! Messaggero, hai detto di giungere da Atene, giusto? Interessante, molto interessante! Dimmi tutto!
Demarato (alzando gli occhi al cielo): Ti prego, Cleomene, dacci tregua! Messaggero, conosci certamente la procedura. Bisogna inviare un messaggio su pergamena a uno dei due re o agli anziani; eventuali richieste vengono poi prese al vaglio durante la Gerousia e forse alla fine le si mette ai voti qui in assemblea.
Messaggero: Non c’è più tempo. Ho inviato parecchi corvi con diversi messaggi per i due re, ma sono sempre tornati in pessime condizioni e senza alcuna risposta.
Cleomene: Corvi provenienti da Atene?! Non ne so nulla. Tu Demarato ne sai qualcosa?
Demarato (pulendosi le unghie): Chissà… Non ricordo…
Cleomene (iniziando ad alterarsi): D… Demarato…
Demarato: Penso solo che dovresti smetterla di farti usare come un burattino dagli Ateniesi. Qualsiasi cosa gli serva, possono arrangiarsi da soli, giusto?
Cleomene: Messaggero, cosa hai da riferirci?
Messaggero: Come sapete, Re Dario ha fatto richiesta di un’offerta di terra e acqua a tutti i popoli dell’Ellade come segno di sottomissione. Egina ha accettato tale offerta e Atene, quindi, chiede a Sparta di andare ad arrestare i responsabili di tale tradimento e di darli in consegna ad Atene.
Demarato: Cosa ti dicevo, Clem? Possono arrangiarsi da soli.
Cleomene (sfregandosi le mani): Benissimo, non vedo l’ora di andare a esigere giustizia e portare personalmente quei vigliacchi ad Atene.
Demarato: Ti sei già scordato? Gerousia… assemblea… mettere ai voti…
Cleomene: Me ne frego! Parto subito. Tu, piuttosto, Demarato, vieni con me?
Demarato: Eleusi… tu che sbrocchi… legge per la quale uno dei due re deve sempre restare a Sparta…
Cleomene: Fa’ come ti pare. Soldato, aiutami con i preparativi per il viaggio!
Leotichide: Certamente, Maestà!
Cleomene si allontana dall’assemblea insieme a Leotichide.
Demarato (rivolto agli spartiati): Tsk! Come al solito quello ha fatto tutto da solo e noialtri imbecilli non possiamo avere voce in capitolo. Vi pare giusto? Ti pare giusto, Pantite?
Pantite: N… no! E infatti come dico sempre…
Demarato: Silenzio, Pantite! Come dicevo, qui sono il solo che si preoccupa degli interessi dello Stato, mentre quel fanatico non fa che essere ossessionato da Atene!
Aristodemo, soldato semplice: Signore, però se gli uomini di Egina si alleano con i Persiani potrebbe effettivamente essere un problema…
Demarato: Non è questo il punto, Aristodemo. Comunque ne riparleremo in futuro. Per il momento dichiaro (nuovamente) sciolta l’assemblea. Andate, sparite, disintegratevi!
Gli spartiati iniziano a uscire dalla sala.
Messaggero: Ho il permesso di andare, Maestà?
Demarato: No, non ce l’hai.
Messaggero: C-come dice?!
Demarato: Ho bisogno di alcune risposte da parte tua, messaggero.
Alfeo: Demarato, sei sicuro che non ti serva una mano per farlo cantare?
Demarato: No, ti ringrazio, amico mio. Vai pure insieme agli altri.
Alfeo: D’accordo.
Alfeo esce dalla Skias. Demarato e il messaggero rimangono finalmente soli.
Demarato: Messaggero, tu non sei originario di Atene, o sbaglio?
Messaggero: Lei ha un occhio particolarmente acuto, Maestà. No, io sono di sangue tespiese.
Demarato: Come mai un tespiese è al servizio degli Ateniesi?
Messaggero: È sicuro di volerlo sapere?
Demarato: Te l’ho appena chiesto. Rispondi.
Messaggero: Per colpa sua, signore. Lavoro per loro da quando sono nato. Se le mie radici mi sono state strappate dipende soltanto da lei, Maestà.
Demarato: Come può dipendere da me una cosa del genere? Spiegati.
Messaggero (stringendo i pugni per la rabbia): Immagino lei si ricordi di sedici anni e mezzo fa, quando rifiutò il suo appoggio a Re Cleomene nella sua marcia verso la città di Atene e di come questa volse quindi tutte le proprie armi contro i soldati Beoti e Calcidesi, rimasti completamente soli. Fu un massacro. Alla fine della battaglia, mio padre e molti altri furono catturati. Come è noto, gli Ateniesi diedero la libertà ai prigionieri in cambio di un riscatto. Quello che non si racconta è che i più valenti tra loro furono dati per morti e trattenuti come schiavi. Tra quelli vi era mio padre. Giunto ad Atene, fu subito sfruttato per i lavori più umili. Quello stesso anno, si innamorò di una schiava al seguito di un importante ospite giunto ad Atene per omaggiare gli Alcmeonidi per la recente cacciata dei Pisistratidi. Il giorno in cui io fui concepito, i miei genitori furono colti in flagrante in atteggiamenti a loro vietati. Per aver offeso un personaggio così illustre, mio padre fu processato e condannato a morte. Dopo la mia nascita, e non appena fui in grado di camminare e mangiare da solo, fui ceduto anch’io ad Atene come schiavo dello Stato. Col tempo riuscii a farmi valere e a farmi assegnare compiti di sempre maggiore responsabilità. Ottenni abbastanza denaro e rispetto da parte degli Ateniesi da riuscire a diventare liberto, ma, a causa delle mie origini e del mio stato sociale, non ebbi comunque molta vita comunitaria e potei legare in maniera significativa solo con un gruppo di corvi. Li addestrai e divenni talmente bravo che gli Ateniesi mi assegnarono l’incarico di messaggero. Da allora, il mio compito è quello di inviare corvi per recapitare messaggi e, quando per qualche motivo questo non è possibile, recarmi di persona sul luogo.
Demarato: Ha! Ha! Ha! Hai dimenticato di accennare a come tu ti sia allenato di nascosto alle arti del combattimento in tutto questo tempo. Percepisco un grande cosmo provenire da te.
Messaggero: Non ridere di me, dannato!
Demarato: Immagino tu non veda l’ora di vendicarti di me, non è vero? Purtroppo in politica e in guerra non si può fare contenti tutti. Una scelta che può salvare molte vite ne può condannare altrettante. Non pretendo e non mi interessa che tu capisca. Ti propongo, piuttosto, un accordo. Ti concedo di sfidarmi a duello. Se mi batterai, potrai strapparmi il cuore dal petto con le tue stesse mani e finalmente vendicarti di tuo padre e della vita che ti ho costretto a vivere. Se vincerò io, invece, tu diverrai mio.
Messaggero: Come osa parlarmi in questo modo? Non sarò mai e poi mai al suo servizio. E comunque un messaggero non può accettare accordi del genere, per non creare incidenti diplomatici.
Demarato: Non mi interessa quello che Atene ti dice di fare o di non fare. In questo momento stai calpestando il suolo di Sparta, il che vuol dire che sottostai alla mia legge. Non preocupparti di facezie del genere. Avanti, cosa aspetti? Ti prometto un combattimento alla pari. Non farò uso né della mia cloth, né cercherò di strapparti l’anima dal corpo con i miei poteri di manipolazione delle anime.
Messaggero: D’accordo. Se proprio insiste e se davvero queste sono le condizioni, accetto ben volentieri.
Demarato: Seguimi! Combatteremo in un luogo più adatto.
I due escono dalla Skias, risalgono la via che conduce fino all’agorà e imboccano la via sud-occidentale, la via Aphetais, percorrendola fino a raggiungere, nei pressi delle mura, i sepolcri reali degli Europontidi, famiglia di appartenenza di Demarato.
I sepolcri emanano aria spettrale quasi tangibile. Nel cielo volteggiano molti lugubri corvi e nel loro volo lasciano cadere alcune delle loro piume.
Demarato: Ha! Ha! Ha! Quale posto migliore per combattere? Se non posso spedirti nella Yomotsu Hirasaka, voglio perlomeno sentire aria di casa. Bene, direi che ora possiamo finalmente cominciare. Combatti al tuo meglio, messaggero, ma ricordati che Demarato ottiene sempre quello che vuole!
Messaggero: Non sottovalutarmi, maledetto! Prendi questo!
Il messaggero di Atene alza il suo braccio destro puntando l’indice verso il cielo.
Demarato: Cos…?! Conosci il Sekishiki Meikai Ha?!
Messaggero: Niente affatto! WIND TRIGGER!!!
Il messaggero genera un impetuoso tornado di colore viola che si dirige verso Demarato.
Demarato: Ah, ecco, mi sembrava strano… Però si dà il caso che io conosca comunque una tecnica simile. Probabilmente qualche autore di anime ha fatto un po’ di confusione. SEKISHIKI MEIKAI RINBU!!!
Anche Demarato genera un potente tornado di colore viola. I due turbini si scontrano, controllati dal cosmo dei due contendenti, ma alla fine ha la meglio quello di Demarato, che assorbe quello dell’avversario, diventando ancora più potente e devastando alcuni sepolcri nelle vicinanze. I corvi nel cielo volano all’impazzata e perdono parecchie altre piume nel tentativo di evitare il tornado, che, impetuoso, si dirige verso il messaggero di Atene.
Messaggero: WIND JAMMER!!!
Con un muro d’aria, il messaggero riesce a disperdere il tornado. Demarato, però, gli è già addosso.
Demarato (correndo incontro all’avversario e caricando il pugno): Sei finito!
Messaggero: Ne sei certo?
Demarato: Cosa… cosa sono tutte queste piume?!
Tutte le piume perse finora dai corvi avvolgono il corpo di Demarato.
Messaggero: BLACK WING SHAFT!!!
Il messaggero di Atene spicca un salto e tira un calcio in volo alla sagoma di Demarato, avvolta completamente dalle piume.
Messaggero: Ma che…?!
La sagoma di piume si disfa completamente. Al suo interno non vi è niente.
Demarato (alle spalle del messaggero): Ammetto di essere un po’ deluso. MEIDO INDŌ!!!
Demarato genera una sfera di cosmo che sbalza in aria il messaggero. Quando questi si schianta a terra, la sfera di cosmo si scinde in una pioggia di meteoriti che bersagliano il ragazzo senza pietà.
Demarato: E con questa direi che abbiamo finito.
Messaggero (rialzandosi a fatica): N… non ancora. WIND TRIGGER!!!
Demarato: Ma sei scemo? Uff… Va bene, starò al gioco. SEKISHIKI MEIKAI RINBU!!!
La scena si ripete uguale a quella di pochi secondi prima. I due tornadi si scontrano tra loro, quello di Demarato assorbe quello dell’avversario e si dirige verso costui. Stavolta il messaggero di Atene si lascia catturare dal tornado. Insieme a lui, vengono prese dal vortice anche tutte le piume dei corvi.
Demarato: Ah! Devi essere completamente impazzito!
Messaggero: Eccoti una nuova tecnica. HUNTING FEATHER EXPRESS!!!
Sfruttando la forza del tornado, il giovane scaglia una velocissima e devastante pioggia di piume sull’avversario, che attraversano l’aria come affilatissime frecce in grado di distruggere anche le rocce.
Demarato evita l’attacco con una serie di capriole. Ciò nonostante, una piuma gli provoca una lievissima ferita sulla guancia.
Demarato: Questo è troppo. Vediamo se è così divertente stare in quel tornado.
Demarato, continuando a evitare la pioggia di piume, corre in direzione del tornado e si fa catturare dalle sue correnti. Anche il sovrano di Sparta inizia a sfruttare la forza del tornado, stavolta però per colpire l’avversario con calci e pugni di incredibile violenza.
Demarato (colpendo l’avversario all’interno del tornado): Perché… la gente… non mi ascolta… mai? Quando dico… che una cosa… è finita… è finita!
Il tornado svanisce. Il messaggero si schianta a terra in pessime condizioni.
Demarato (atterrando elegantemente): Hai perso e ora sei mio. Rialzati, soldato di Sparta, dobbiamo recarci alla prossima tappa.
Il giovane, senza troppa convinzione e muovendosi a fatica, segue Demarato. I due ripercorrono a ritroso la via Aphetais e, raggiunta l’agorà, si dirigono verso la cima dell’acropoli, presso la Casa di Bronzo, nota anche come Tempio di Athena Chalkioikos.
Entrati nel tempio, Demarato conduce il giovane all’interno di una cripta, alla cui entrata vi sono due imponenti guardie a protezione. Superate le guardie, raggiungono una sala contenete alcune Pandora Box.
Messaggero: Ma queste…
Demarato: Sì, queste sono alcune delle cloth che non hanno ancora trovato un padrone meritevole di indossarle. Ve ne sono molte altre simili presso il Santuario di Atene. La vedi questa Pandora Box in particolare? Ora è tua.
Messaggero: Cos…?! Mia?!
Demarato: Quegli ipocriti degli Ateniesi parlano tanto di libertà, ma non avrebbero mai e poi mai dato un’armatura a un ex schiavo come te. Qui a Sparta è diverso. Chiunque può essere importante in battaglia. E ora tu sei un nostro soldato. Invierò un mio messaggero ad Atene per informare la polis di non aspettare il tuo ritorno.
Ex messaggero: Ma le cloth non dovrebbero essere vinte durante le Olimpiadi o altre competizioni simili? Se lo sapesse Re Cleomene…
Demarato: Re Cleomene non è qui al momento, quindi decido io. Se hai finito con le ciance, posso sapere qual è il nome del nuovo Saint del Corvo?
Ex messaggero: Il mio nome… il mio nome è Ditirambo, signore. Ditirambo del Corvo.