SAINT SEIYA CHRONICLES:
SOUL OF BERSERKER

 

CAPITOLO S.33

 
Aristide: Andiamo, uomini! Sofane è tornato e ci ha comunicato che gli Spartani si sono messi finalmente in moto. Raggiungiamo l’Oeroe!
Eschilo: Si sono messi in moto?! Con questo buio pesto non si vede granché, ma non mi sembra che ce li abbiamo dietro. Non sarà che per timore della cavalleria sono partiti per la strada più lunga, attraverso le alture del Citerone? E anche Lampone e i suoi chissà per quale strada se ne sono andati…
Aristide: Poco importa la strada che hanno scelto gli altri. I patti sono di raggiungere le acque dell’Oeroe e noi ci atterremo a quanto concordato. Approfittando del fatto che siamo i più vicini, tireremo dritti e senza indugio attraverso la pianura. Noi Ateniesi dimostreremo ai nostri compagni che la correttezza e la rettitudine sono per noi più forti di qualsiasi Terrore voglia infonderci l’armata di Deimos. SIETE CON ME, UOMINI DI ATENE?
Opliti Ateniesi (in coro): S-SÌ!!!
Gli Ateniesi si mettono in marcia. Lungo il percorso, Sofane riflette sulle parole di Aristide e di Eschilo e, dopo aver rimuginato parecchio, si decide infine a rivolgere per la prima volta la parola a Stelios.
Sofane: Stelios, non mi piace molto l’idea di formare un guerriero da restituire poi a quei codardi degli Spartani. Con la scusa dei Giochi, ci hanno lasciato a Maratona praticamente da soli e alle Termopili se non era per Leonida, non sarebbe andato nessuno a presiedere il passo. Non c’entra niente il potere dell’Armata del Terrore. Se hanno allungato per le alture è solo perché non hanno mai avuto spina dorsale. La loro fama di soldati indomiti e dediti solo alla guerra è soltanto fuffa. Se mai diventerai un Silver o un Gold Saint dovrai restare nel nostro esercito, siamo intesi?
Stelios: V-va bene. D’altra parte, se rifiutassi sarebbe un po’ tardi per tornarmene indietro, quindi penso proprio che accetterò…
Sofane: Al contrario di tanti altri, io fino a oggi sono stato maestro solo di uomini di Atene. Solo una volta ho fatto un’eccezione e me ne sono pentito amaramente. Non farmi pentire una seconda volta per avere accettato la proposta del Pope, Stelios.
Stelios: O-ok…
Eschilo: Guardate lì in fondo! Sono le acque dell’Oeroe. Finalmente siamo arrivati!
Aristide: FERMI TUTTI! Ho ricevuto un messaggio telepatico da Astrabaco. Gli Spartani sono sotto attacco da parte dei Berserker e ci supplicano di accorrere in loro soccorso!
Eschilo: Quegli idioti! Se solo fossero venuti con noi…
Aristide: Inutile lamentarsi. Non dovrebbero essere molto distanti da qui. Dovremmo incrociarli verso Sud-Est. Andiamo!
Leontiade (a cavallo, tagliando la strada ad Aristide): Dove pensate di andare? A voi ci pensiamo noi!
Aristide: Tu sei… Leontiade! Perché tu e i tuoi uomini ci ostacolate la strada? Dunque è vero che voi Tebani avete tradito il popolo greco!
Leontiade: Avevi ancora dei dubbi?
Aristide: Sì, ne avevo. Nonostante sia passato un anno dalla battaglia delle Termopili, non ho mai potuto accettare una simile idea. Come potete farci questo, a noi che vi siamo fratelli?
Leontiade: Non sperare di farci cambiare idea, Aristide. Le cicatrici che portiamo sono la testimonianza della nostra fedeltà al nemico, suggellata col fuoco presso la bocca degli Inferi. La nostra anima appartiene ad Ares, il dio della guerra; il nostro corpo è proprietà di Hades, il dio dell’oltretomba. Per noi non si torna più indietro.
Aristide: Rifletti, Leontiade. Anche se ora indossate tutti delle Surplici e avete dei cavalli, non potete in ogni caso batterci. Siete in numero troppo esiguo rispetto a noi.
Leontiade: Guarda bene, Aristide. Non siamo da soli.
In quell’esatto istante, alcuni raggi di un sole appena nato illuminano la scena, rivelando una moltitudine di soldati Skeleton. Alla loro testa vi sono Rhadamanthys e altri tre Specter.
Sofane: Ah! Siamo fortunati. Quello è Rhadamanthys, un Giudice Infernale.
Eschilo: Fortunati?!
Sofane (andando a fianco di Aristide): Rhadamanthys, ferma questa follia! Rimanda indietro i tuoi uomini e lasciaci passare.
Rhadamanthys di Wyvern: Osi darmi degli ordini, Silver Saint?
Sofane: Nessun ordine. Dico solo che è inutile iniziare un conflitto che non sappiamo dove potrebbe portarci. Rischieremmo di rompere la tregua tra Athena e Hades che dura ormai da molti secoli.
Rhadamanthys: Non esiste nessuna tregua. Non più. Non da quando, un anno fa, avete inviato il Saint del Pegaso a ferire il corpo prediletto del signor Hades.
Sofane e Aristide si guardano perplessi.
Aristide: Saint del Pegaso?! Da che ho memoria, non rammento nessun Saint del Pegaso che militi tra le file greche, perlomeno non nell’ultimo secolo.
Rhadamanthys: Silenzio! Non mi interessano le vostre scuse. Finalmente avrò la mia vendetta. ALL’ATTACCO, MIEI SPECTER!!!
Aristide: Dannazione…
Eschilo corre in avanti per fronteggiare uno degli Specter a capo del contingente nemico.
Eschilo (rivolto a Shilfield): Fatti sotto, Specter!
Shilfield di Basilisk: Levati dai piedi, non sei tu il mio avversario. ANNIHILATION FLAP!!!
Eschilo: BUUARGHHH!!!
Eschilo viene sbalzato via con violenza, finendo, a grande distanza, nelle acque dell’Oeroe. Shilfield avanza con passo sicuro in direzione di Sofane.
Shilfield: Sofane, da quanto tempo attendevo questo momento. Ora niente e nessuno ci impedirà di terminare il nostro duello.
Rhadamanthys: Sparisci, Shilfield. Te l’ho già detto una volta, non sei all’altezza di questo Saint. A lui ci penso io.
Shilfield (arretrando con riverenza): Sì, mio signore!
Rhadamanthys: Anch’io non vedevo l’ora di combattere contro di te, Sofane. È da molti anni che attendo questo momento. Finalmente avrò la mia vendetta per l’incendio di Sardi.
Sofane: L’incendio di Sardi?!
Rhadamanthys: Uh! Uh! Uh! Già, tu non lo sai, ma la mia stella demoniaca, la Stella del Cielo Furente si è generata grazie al sacrificio di Artaferne, colui che un tempo ha cercato invano di difendere Sardi dalla devastazione adoperata da voi Ateniesi e dagli Eretriesi. Attraverso di me, egli si è unito all’indomita armata infernale, che ora si sta espandendo grazie ai caduti delle guerre portate avanti da Ares. La nostra nuova forza spazzerà via l’esercito di Athena, precipitandolo nel Cocito, dove risiedono prigioniere tutte le anime dei Saint che sono morti dal giorno in cui avete osato ferire il corpo del signor Hades.
Sofane: È terribile! Rhadamanthys, te lo ripeto, non avremmo mai e poi mai compiuto un atto così vile nei confronti di un alleato come Hades.
Rhadamanthys: Certamente! Così come voi Ateniesi non avreste mai e poi e mai compiuto un atto vile come il saccheggio di Sardi…
Sofane: Ascoltami, Rhadamanthys! Interrompiamo questa battaglia finché siamo in tempo!
Rhadamanthys: Io ubbidisco solo agli ordini che mi sono stati impartiti. E tali ordini sono di scatenare tutta la mia furia contro voi Saint!
Sofane: Stelios!
Stelios: Sono qui, signore!
Sofane: Resta dietro di me e impara!
Stelios: S-sì!
 
Continua a S.15
 
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NOTE

- "Non esiste nessuna tregua. Non più. Non da quando, pochi mesi fa, avete inviato il Saint del Pegaso a ferire il corpo prediletto del signor Hades." --> Ricordate? È successo nel capitolo 2x4.47. La colpa è soltanto di Ban, ma gli Specter non possono saperlo...
 
- Per quanto riguarda Artaferne, l’incendio di Sardi e i trascorsi di Sofane con gli Specter, vi rimando a “First Blood”.