SAINT SEIYA CHRONICLES:
SOUL OF BERSERKER

 

CAPITOLO S.27

 
Poco prima…
Leontiade (a cavallo): Signore, scusi se la disturbo…
Rhadamanthys: Dimmi. Fai in fretta.
Leontiade: Ho appena ricevuto una comunicazione telepatica che ci conferma che i Berserker di Deimos stanno affrontando quella che rappresentava solo l’ala destra dell’esercito greco inizialmente schierato nei pressi dell’Asopo. Se quella qui presente è l’ala sinistra, sono dell’opinione che la parte centrale delle forze Elleniche si sia nascosta da qualche altra parte e che potrebbe tentare qualche sortita quando meno ce lo aspettiamo. Le propongo di lasciarli cercare e sterminare a noi Tebani. D’altra parte qui la situazione sembra sotto controllo. Inutile soldataglia a parte, le forze ateniesi dispongono solo di un Gold, di un Silver e di due Bronze Saint…
Rhadamanthys: Andate pure, massacrateli tutti e portatemi le loro teste.
Leontiade (allontanandosi a cavallo con i suoi uomini): Bene, signore. Non la deluderò.
Sofane (con una smorfia sardonica): Mpf! Solo un Gold, un Silver e due Bronze, eh?
Rhadamanthys: Non farei tanto lo spiritoso, fossi in te. Ti ho risparmiato undici anni fa e ti ritrovo ancora con una Silver Cloth addosso… e perfino meno coprente della precedente!
Sofane: Come vedi, non abbiamo più la Nave della Speranza dalla nostra. Dopo che si è definitivamente corrotta per mano di Euribiade, essa è stata sigillata da Temistocle in un luogo sicuro. Da allora la mia cloth si è scissa in tre armature diverse. Due di esse sono nelle mani di due miei allievi che si sono imbarcati nella flotta di Leotichide diretta verso la Ionia. La terza, la cloth della Carena, è quella che indosso ora. Se non sono diventato un Gold Saint è solo perché voglio restare legato in qualche modo alla costellazione per la quale ho sempre combattuto.
Rhadamanthys: E così tu, misero vermiciattolo, ti reputeresti a livello di un Gold Saint? Beh, anche se fosse, non avresti comunque nessuna speranza contro un Giudice Infernale.
Sofane: Staremo a vedere. Ho ancora con me la mia fedele ancora e tanto mi basta per sconfiggerti.
Stelios (con uno scudo tra le mani): Quindi questo non le serve, signore?
Sofane: No, Stelios. Ricorda che non sei uno scudiero, ma un dannato allievo. Resta indietro e guarda come combatte un vero Saint della Nave Argo.
Rhadamanthys: Tranquillo, bronzino. Non appena avrò disintegrato il tuo maestro, ne avrò anche per te.
Stelios: Gulp!
Sofane: Basta chiacchiere! PÉLEKYS TOÚ ANKAÍOU!!!
L’ancora di Sofane assume una forma simile a una gigantesca ascia a doppio taglio. Impugnandola con entrambe le mani, Sofane si avventa su Rhadamanthys per sferrargli un fendente a livello della spalla. Il Giudice Infernale non prova nemmeno a difendersi. Si limita a osservare l’ancora calare su di lui e non procurargli nemmeno un graffio sull’armatura.
Sofane: Come è possibile?! RÓPALON TOÚ IRAKLÉOUS!!!
Le marre dell’ancora si modificano nuovamente, dando stavolta allo strumento un aspetto vagamente somigliante a quello di una clava. Rhadamanthys afferra saldamente con una mano l’arma di Sofane, prima che questa si abbatta sul suo volto.
Rhadamanthys: Sarebbero queste le tecniche che hanno impensierito i miei sottoposti anni fa? Ridicolo!
Sofane: Non… non capisco.
Rhadamanthys (continuando a trattenere l’ancora con la mano): Lascia che te lo ripeta schiarendo un poco la voce. Vediamo se ti entra in testa il concetto che… SEI RIDICOOOLOOOO!!!
Sofane (travolto dall’urlo della Viverna): UUUARGHH!!!
Sofane viene sbalzato via, ma per non abbandonare la propria arma in mano al nemico, si tiene aggrappato alla catena a essa collegata.
Rhadamanthys: Non vuoi ancora mollare la tua inutile ancora? Benissimo!
Rhadamanthys con la mano libera dà uno strattone alla catena, riportando Sofane nuovamente a brevissima distanza. Subito dopo, stringendo entrambi i pugni, il Giudice Infernale manda in frantumi sia l’ancora che la catena a essa collegata.
Sofane: La mia ancora…
Rhadamanthys: E ora che ho le mani libere… HORA HORA HORA HORA HORA HORA HORA!!!
Rhadamanthys riversa una scarica di pugni sull’avversario. Tra un pugno e l’altro Sofane non ha neppure il tempo di urlare dal dolore. La Silver Cloth della Carena va in pezzi in svariati punti e il Saint infine vola a terra, ridotto a uno straccio.
Stelios (mentre prende appunti su un papiro): Poi ci si fa usare come uno yo-yo dal nemico… ci si fa disarmare… ci si fa malmenare ancora un po’…
Sofane: Per… perché le mie tecniche non hanno avuto effetto?
Rhadamanthys: Forse perché sei scarso?
Sofane (rialzandosi a fatica): No, non è per quello, Specter. Un tempo ero in grado di richiamare a me i poteri dei Saint che hanno combattuto a bordo della Nave della Speranza. Ma ora che l’armatura si è scissa in tre parti, a quanto pare il mio legame con la Argo è incompleto. Devi sapere però che nella carena della nave era conservata una trave sacra ad Athena, che lei stessa ricavò da una quercia della foresta di Dodona. Attraverso di essa, la dea donava la propria forza e la propria saggezza ai suoi Saint. In più di un’occasione gli Argonauti sentirono l’urlo stridente della trave, che li aiutò a superare le avversità del viaggio.
Rhadamanthys (a braccia conserte): Ebbene? Vuoi sconfiggermi annoiandomi a morte?
Sofane: No, Giudice. Quello che farò è richiamare, attraverso la costellazione della Carena, la forza della Nave della Speranza e della stessa dea Athena. SANTIPPO! ERMOLICO! Ovunque voi siate, se udite il mio richiamo, donatemi il vostro cosmo!
Rhadamanthys: Ora iniziamo a ragionare! Era questa la tecnica che volevo vedere!
Sofane (ammantato di un potentissimo cosmo): In tal caso spero che soddisfi le tue aspettative. Ora vedrai! Anch’io sono in grado di emettere un grido devastante. KRAVGÍ TÍS ATHINÁS!!!
Rhadamanthys: Non male! Non pensare però di sconfiggermi soltanto con così poco. GREATEST CAUTION!!!
Sofane: Cos…?!
Le due tecniche si scontrano tra loro, in un equilibrato confronto delle proprie energie distruttive.
Per alcuni lunghissimi secondi la situazione resta immutata, con i due guerrieri che cercano vanamente di avere il sopravvento l’uno sull’altro, poi qualcosa cambia e il corpo di Sofane viene percorso da dolorose scariche di cosmo.
Rhadamanthys: Arrenditi! È evidente che un potere come quello possa essere governato solo da tre Gold Saint messi insieme o da qualcuno di pari valore. Se continuerai a restare nella tua posizione, essa si ritorcerà contro di te e ti distruggerà dall’interno. Hai perso lo scontro, mi spiace.
Soldataglia varia: Presto, aiutiamo Sofane! Anche se siamo dotati di pochissimo cosmo, forse uniti basteremo per rompere l’equilibrio. Poco importa cosa accadrà al nostro corpo.
Sofane: No, fermi! Se proprio devo farmi aiutare da qualcuno, allora voglio che sia il mio discepolo. Stelios, lancia il tuo colpo più potente e aiutami a sconfiggere il Giudice degli Inferi!
Stelios: M-ma, io a dire il vero conosco una sola tecnica.
Sofane: Allora lancia quella, muoviti!
Stelios: S-se proprio insiste… AL GALOPPOOOO!!!
Sofane: Ma che…?!
Stelios compie un lungo balzo, durante il quale scalcia la testa di Rhadamanthys. La tecnica non sortisce alcun danno, ma distrae Rhadamanthys a sufficienza da fargli perdere il controllo del suo Greatest Caution. Sofane riesce ad avere quindi la meglio sull’avversario e così l’Urlo di Athena investe in pieno il Giudice, colpendo marginalmente però anche il Saint dell’Unicorno.
Rhadamanthys (mentre cerca di non essere spazzato via dalla tecnica di Sofane): Maledizione, è perfino più potente di quella volta a Maratona! A quanto pare mi sbagliavo. Quel dannato ha veramente fatto dei progressi. Non posso essere sconfitto così. Non posso… UAAARGGHH!!!
Sofane (cadendo sulle ginocchia): Ce l’ho… fatta…
Soldataglia varia: Evviva Sofane!!! Sofane ha sconfitto un Giudice Infernale!
Sofane: Perché perdete tempo a esultare? Non avete da combattere contro tutti quegli Skeleton?
Soldato: No, signore. Li abbiamo già sconfitti. La vittoria è nostra!
Sofane: Bene, allora…
All’improvviso un’atmosfera opprimente cala su tutto il campo di battaglia.
Sofane: Cosa succede, stavolta?
Aristide (avvicinandosi a Sofane): Questo è senza dubbio il potere di Hades. Sta per far risorgere i suoi Specter. Guarda, i loro corpi stanno vibrando.
Sofane: In pratica è come quando abbiamo affrontato l’Armata berserker della Fiamma. Solo che questa volta non abbiamo dei sigilli.
Aristide: E non abbiamo neppure un rosario formato dai frutti della magnolia degli Inferi. Mai avremmo potuto immaginare di dover combattere contro così tanti Specter proprio adesso.
Sofane: Allora per noi è finita. Non ho la forza di affrontare Rhadamanthys di nuovo.
Ditirambo della Vergine (privo di armatura e pieno di minuscole ferite): RIKUDO RINNE!!! Tecnica della scissione delle Stelle Demoniache!!!
Dalla bocca di ognuno degli Specter fuoriescono, uno dopo l’altro, sei corvi, che spiccano il volo ognuno in una direzione diversa.
Ditirambo: Ognuno dei sei corvi è diretto verso un mondo diverso. Ci metteranno un bel po’ prima di riuscire a riassemblare le proprie Stelle Demoniache.
Sofane: Ditirambo! Pensavamo fossi con gli Spartani.
Ditirambo: Io non sto con nessuno. Io…
Ditirambo ha un improvviso mancamento e sta per cadere a terra. Aristide corre al suo fianco per sorreggerlo.
Aristide: Tutto bene?
Ditirambo: Sì, tutto bene. Sono riuscito a lanciare la mia tecnica sull’intero contingente nemico solo perché erano tutti ancora privi di coscienza, ma è stato comunque un dispendio di energie non indifferente. Ora puoi lasciarmi, mi riprenderò in un attimo.
Aristide (lasciando la presa): D’accordo, come vuoi…
Ditirambo (voltando lo sguardo in direzione Sud-Est): Questo cosmo… È lui! È entrato in azione. Devo andare.
Eschilo (sopraggiungendo dall’Oeroe): Aspetta, Ditirambo! Stai ritornando dagli Spartani? Portami con te, te ne prego. Devo controllare che una persona stia bene.
Ditirambo: Preoccupati per te, piuttosto. Hai una gran brutta ferita.
Eschilo: Ti scongiuro…
Ditirambo: D’accordo, avvicinati.
Eschilo, camminando a fatica, raggiunge Ditirambo. Un istante dopo i due si smaterializzano.
Sofane si rialza e si avvicina a Stelios, disteso a terra con gli occhi a girella.
Sofane: Stelios, devo dire che in un modo o nell’altro sei riuscito a farmi vincere il duello, anche se… Stelios! Hei, Stelios!
Stelios (riprendendo coscienza): Io… Cos…?! Sono ancora vivo?
Sofane: Sì, Stelios, sei ancora vivo, ma temo che tu abbia perso un braccio e una gamba. Spero non sia un grosso problema per te.
Stelios (afferrando le Sabbie del Tempo): Col cavolo!
 
BAD END 2 - Ritorna a un bivio precedente.

 
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NOTE

- Leontiade --> Storicamente i Tebani (e chiunque vi fosse al loro comando) si sono separati dal resto del contingente al termine dello scontro per cercare di salvarsi la pelle. Nel mio racconto, invece, li ho fatti allontanare praticamente all’inizio dello scontro per scelta strategica.
 
- Le tecniche usate da Sofane in questo capitolo le abbiamo già viste in First Blood. In ogni caso, eccovi di nuovo la traduzione:
PÉLEKYS TOÚ ANKAÍOU [Ὁ πέλεκυς το γκαου] --> Scure di Anceo
RÓPALON TOÚ IRAKLÉOUS [Τ ῥόπαλον τοῦ Ἡρακλέους] --> Clava di Eracle
KRAVGÍ TÍS ATHINÁS [ κραυγή τς θηνς] --> Urlo di Athena
 
- Si chiude un cerchio e finalmente concludo la mia versione sulle origini dell’Athena Exclamation iniziata nel capitolo F.23 (Capitolo 23 di First Blood). Si potrebbe aggiungere che, dopo Sofane, chiunque altro vorrà usare tale tecnica dovrà avere al proprio fianco altri due compagni e, insieme, posizionarsi in modo da simulare la Prua di una nave (vedi la posizione a triangolo + la gambetta del tizio accovacciato a simulare il rostro), la sua Carena (vedi le gambe dei due tizi a lato + il tizio accovacciato), le sue Vele (vedi le mani dei tizi a lato): insomma,  gli elementi costitutivi della costellazione della Nave Argo, la Nave della Speranza.
Perché dopo l’ideazione di tale tecnica, essa è stata in seguito vietata da Athena?
Semplicemente perché potrebbe sembrare sleale, vista l’immane potenza che scatena… o forse vi è qualche altro motivo? Dal V secolo a.C. fino ai giorni d’oggi potrebbero essere successe un miliardo di cose. Lascio la cosa alla vostra fantasia…