SAINT SEIYA CHRONICLES:
SOUL OF BERSERKER

 

CAPITOLO S.24

 
Dopo aver percorso dieci stadi, gli Spartani fanno una sosta per ordine di Pausania.
Pausania: Fermi tutti! Fermiamoci qui! Può darsi che Amonfareto e i suoi ci abbiano ripensato e vogliano raggiungerci. Aspetteremo qui il loro arrivo.
Plistarco, indisposto da tale scelta, inizia a menare pugni sulla testa di Pausania.
Pausania: Fermati, Plistarco! Non senti anche tu che l’influenza dell’Armata del Terrore è venuta meno, ora che ci siamo allontanati da loro? Non dobbiamo più avere paura di loro.
Plistarco riflette qualche secondo sulle parole di Pausania e, dopo aver constatato che la paura è effettivamente svanita, si calma e si addormenta sulle spalle di Pausania.
Callicrate dei Pesci (spogliandosi completamente): Splendida pensata fermarsi presso un fiume, Pausania. Ne approfitto per un bel bagnetto notturno. Su, forza, chi si aggiunge?
Pausania (cercando di scrutare nel buio): Cos…?! C’è un fiume anche qui?!
Astrabaco: Cosa succede, Pausania? Manca ancora molto all’Oeroe, dove ci attendono gli Ateniesi, e mi sembrava avessimo deciso anche di lasciar perdere Amonfareto…
Pausania: Guarda, Astrabaco. La vedi quella costruzione?
Astrabaco (aguzzando la vista): Sì, ora la vedo. Interessante! Scommetto che è un antico tempio dedicato a Demetra Eleusina!
Pausania: Come fai a dirlo così con sicurezza? Cosa sai di preciso?
Astrabaco: La Pizia di Delfi ha riferito ad Aristide che per la nostra salvezza dovevamo trovare questo tempio, ma finora non eravamo ancora riusciti a localizzarlo.
Pausania: Straordinario! Anche una predizione di Mishima indica che esso ci porterà alla vittoria. Dobbiamo fermarci qui, me lo sento.
Astrabaco: Converrai, però, che non possiamo oltraggiare la Grande Madre invadendo l’edificio sacro con tutto l’esercito.
Pausania: Sì, lo so. Forse qualcuno però dovrebbe… Ehi, quelli sono Amonfareto e i suoi! Ha cambiato idea sul serio, alla fine.
Astrabaco: E sento anche numerosi cosmi ostili che lo seguono.
Plistarco si sveglia e scoppia a piangere, di nuovo preda del Terrore.
Pausania: Dannazione! Quell’idiota si è portato dietro l’intero esercito persiano! Mishima!
Mishima: Eccomi, signore!
Pausania: Presto, non c’è più tempo! Consulta la tua armatura e dicci di preciso come il tempio di Demetra può tornarci utile per vincere la battaglia!
Mishima: Ehi, c’è davvero un tempio di Demetra!
Pausania: Sì che c’è! Ora muoviti e guarda!
Mishima: Mmmhh… Mi serve dell’acqua… Dovrei avere la mia borraccia da qualche parte…
Pausania: Là c’è un fiume. Prendila da là!
Mishima: Vado…
Nel frattempo Amonfareto e i suoi si sono uniti al resto dell’esercito spartano, mentre l’Armata del Terrore si è schierata di fronte per bersagliare di frecce gli avversari.
Callicrate (uscendo fuori dall’acqua): Ehi, Mishima, hai deciso di farti un bagnetto anche tu? BUUARGHH!!!
Callicrate, che non si era ancora reso conto della presenza dei nemici, viene trafitto a morte da alcune frecce nemiche. Mishima riesce a creare una barriera col proprio cosmo e a deviare l’attacco. Subito dopo attinge con le mani alle acque del fiume Moloente e le scruta, facilitato dai primi pallidi raggi di sole del mattino. Subito dopo, impallidisce.
Pausania (chiamando a distanza): Ehi, Mishima! Allora? Hai visto qualcosa?
Senza dire una parola, Mishima si allontana dagli altri ed entra all’interno dell’antico tempio di Demetra.
Amazzone del Chakram (correndo verso l’entrata del tempio): Quello è il Saint della Coppa! Non mi sfuggirà!
Anche un nutrito gruppo di Berserker si mette in marcia in direzione del tempio.
Pausania (rivolto a tutti i soldati): Cosa state combinando? Dovete proteggere Mishima a tutti i costi!
Gold Saint dei Gemelli: Vado a salvarlo io! Qualcuno fermi l’avanzata dei Berserker!
Ditirambo (materializzandosi davanti ai Berserker e respingendone l’avanzata): KAHN!!!
Astrabaco: Stelios, entriamo anche noi nel tempio!
Stelios: Sono due contro uno. È così importante proteggere Mishima? Forse siamo più utili qui…
Astrabaco: Sì, è importante e non sappiamo quale altra minaccia potrebbe nascondersi all’interno dell’edificio. Qui sapranno cavarsela. Ho già inviato un messaggio telepatico ad Aristide per richiedere l’appoggio dei suoi uomini. Ora andiamo!
Stelios: D’accordo, Pope. Se insiste…
Astrabaco e Stelios corrono verso l’entrata del tempio.
Nel frattempo, Deimos si fa strada tra i Berserker e penetra senza problemi all’interno della barriera di Ditirambo.
Ditirambo: Come diavolo fa a muoversi così liberamente all’interno della mia barriera?!
Deimos: Semp… sempre, assolutamente… sempre libero…
Ditirambo: Che c’è, Deimos? Vuoi usare il tuo solito potere di sussurrare arcane verità all’orecchio della gente per farle impazzire? Avanti, se hai qualcosa da dirmi, fallo in fretta!
Deimos si avvicina all’orecchio di Ditirambo e gli sussurra alcune parole.
Ditirambo: Tutto qui quello che avevi da dirmi?
Deimos: È una cosa seria, molto seria, non si può prendere sottogamba…
Ditirambo: Spiacente per te, ma sapevo già tutto. Forse non lo sai, ma oltre a essere un Saint di Athena sono anche un celebrante della Grande Madre e sono stato iniziato ai misteri Eleusini. Negli ultimi anni ho avuto parecchio tempo per meditare su queste e molte altre verità e grazie a esse ho raggiunto l’illuminazione. Non hai propria nulla da insegnarmi, Deimos. Le tue parole su di me non hanno alcun effetto!
Deimos compie qualche passo all’indietro e, mentre spalanca le fauci, il suo viso si trasforma in una maschera di rabbia e di odio puro.
Deimos (con voce cavernosa): USELLA MITUTI IKKALU BALTUTI!!!
Dalla bocca di Deimos fuoriesce uno sciame di insetti che prende forma in un oscuro demone dai denti aguzzi. La sua armatura, sebbene di colore nero e ceruleo, risulta molto simile a quella di Deimos e, come la Sarkr dell’Avvoltoio, richiama la forma di una creatura che si nutre della carne dei cadaveri…
Ditirambo: E questo cosa sarebbe? Uno Specter?
Deimos: Qualcosa che mi viene da dentro. Qualcosa che mi viene da dentro. Non so neanch’io da esprimere come… Con due colori. Con due colori, eh!
Demone: Come osi offendermi in questo modo, Saint? Non sono uno Specter. Sono un Demone ancestrale al servizio unicamente del mio signore, Deimos dell’Avvolotio. Il mio nome è Eurynomos, Demone della Mosca carnaria. Ora preparati a essere divorato fino alle ossa! KU-LAM-MA!!!
Il demone si scompone nuovamente in uno sciame di insetti che investe Ditirambo, penetrando nella barriera allo stesso modo di come aveva fatto Deimos poco prima. Le mosche distruggono completamente la Gold Cloth della Vergine e in seguito iniziano a lacerare la carne di Ditirambo. Prima che la situazione volga ulteriormente al peggio, lo sciame viene però respinto dall’intensificarsi improvviso della barriera.
Pausania: Non vorrai mica farti sconfiggere, eh, Ditirambo?!
Alla sinistra e alla destra di Ditirambo, sopraggiungono Pausania e Amonfareto, che uniscono il loro cosmo a quello del Gold Saint della Vergine.
Amonfareto: Riposati, ora. Qui ci pensiamo noi! SOLDATI DI SPARTA! NON STATE LÌ IMPALATI! MOSTRATE IL VOSTRO ORGOGLIO! Se anche il potere dell’Armata del Terrore ci impedisce di attaccare, nulla ci impedisce di proteggere con tutte le nostre forze il tempio e i loro occupanti prima dell’arrivo dei rinforzi!
Mentre Ditirambo va nelle retrovie per riposare, tutti i soldati spartani, tenendo le braccia l’uno sulle spalle dell’altro, creano un muro umano che genera una potentissima barriera.
Eurynomos (riprendendo le sue sembianze di demone): HA! HA! HA! Cosa c’è? Non vi è bastato costruire quell’inutile muro presso l’Istmo di Corinto? Avete così paura di noi da crearne uno anche qua? Comunque noi non abbiamo nessuna fretta. Vedremo per quanto tempo potrete resistere nell’attesa degli Ateniesi! Come se poi il loro arrivo potesse cambiare qualcosa…
Deimos: ‘Sattoh…
Pausania (rivolto ad Amonfareto, al suo fianco): Già, a proposito, gli Ateniesi quanto ci mettono ad arrivare?!
Amonfareto: Mmmhh… Tenendo conto di quanto lontano percepivamo il loro cosmo al momento del messaggio telepatico di Astrabaco e quanto lo percepiamo distante adesso… sembra che non si siano mossi di un passo…
Pausania: CHE COSA?! Quei dannati…
Ditirambo: Forse hanno incontrato delle difficoltà. Vado a controllare che fine hanno fatto.
Pausania: Non ci pensare nemmeno, Ditirambo! Non sei nelle condizioni di…
Prima che Pausania possa terminare la sua frase, Ditirambo si è già teletrasportato.
 
Nel frattempo, all’interno del tempio…
Stelios (correndo): Ma quanto è grande questo tempio? Sembrava molto più piccolo dall’esterno.
Astrabaco (correndo): Tutto questo non è normale, infatti. È come se ci fosse all’opera un potente cosmo che genera l’illusione di un labirinto. Ecco, ci siamo, guarda laggiù!
Da dietro un colonnato, colpita da una potente scarica di cosmo, la Gold Saint dei Gemelli vola a terra, finendo ai piedi dei due. La sua armatura è ridotta in frantumi e la maschera che le copriva il volto è saltata via, scivolando lontano sul pavimento.
Astrabaco (osservando il viso di Gemini): Ma tu… Allora è vero! Tu sei Perialla, la Pizia di Delfi!
 
Continua a S.35
 
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NOTE

- Il presagio del tempio di Demetra --> Plutarco (Plutarco, Arist. 11) parla sia di un oracolo giunto ad Aristide dalla Pizia di Delfi, sia di un sogno avuto da Arimnesto, comandante delle truppe plateesi (personaggio presente anche a Maratona e che, a malincuore ho scelto di non inserire né qui né in First Blood). Il modo poi in cui compare questo tempio in Erodoto e in Pausania differisce. In ogni caso, ho sfruttato le consultazioni che Pausania richiede in più occasioni al suo indovino (presenti anche storicamente) per inserire tale presagio e, per bocca di Astrabaco, ho accennato alla predizione della Pizia di Delfi.
 
- Erodoto descrive Callicrate come l’uomo più bello non solo tra gli Spartani, ma tra tutti i greci coinvolti nella battaglia. Non poteva quindi non essere lui il Saint dei Pesci. Ed è sempre Erodoto a descrivere la sua morte ignominiosa: trafitto da una freccia mentre Pausania perdeva tempo a interrogare il suo indovino (Pausania, IX, 72).
 
- Il muro umano dei Saint --> Ovviamente sia il muro umano che alcune battute dei personaggi sono citazioni a Lost Canvas, e  più precisamente al numero 28 della prima edizione italiana, in cui i bronzini minori e i soldati semplici creano, per l’appunto, un muro umano per proteggere la Nave della Speranza dall’attacco degli Specter.
 
- Eurynomos --> Pausania il Periegeta (da non confondere con il generale Pausania di questa storia), nei suoi mille viaggi, racconta di un demone infernale rappresentato da Polignoto nell'affresco della Nèkyia nella Lesche degli Cnidî a Delfi.
Nel decimo libro dei suoi viaggi, Pausania scrive:
Più in alto delle cose accennate si vede Eurinomo: dicono gli eruditi Delfi, che Eurinomo sia uno de’ Genj infernali, e che roda le carni de’ morti, lasciando soltanto le ossa. Il poema di Omero sopra di Ulisse, e quello detto Miniade, e i Ritorni (conciossiaché anche in questi si fa menzione dell’inferno, e de’ terrori che vi sono) non conoscono alcun demone Eurinomo. Mosterò però di esso quale egli è Eurinomo, ed in qual figura è stato dipinto: il suo colore è fra il nefro, ed il ceruleo come è quello delle mosche, che stanno sopra le carni; mostra i denti, e sta assiso sopra la pelle di un avvoltojo. 
Dal momento che il nostro Deimos ha l’armatura dell’avvoltoio (animale sacro ad Ares), e dal momento che lo stesso Polignoto voleva probabilmente creare un parallelo tra i due animali saprofaghi (mosca carnaria e avvoltoio), ho ben pensato che nella nostra storia Eurynomos potesse essere una emanazione o un servitore di Deimos.
Nella nostra storia, Eurynomos dice di essere un demone della “mosca carnaria”. Su questa mosca mi sono consultato anche con Sekishiki e per “mosche della carne/carnaria” ci si può riferire a diversi ditteri. Tenendo conto dei colori da lui utilizzati, probabilmente Polignoto si voleva riferire nello specifico alla Calliphora Vomitoria (detta anche “moscone blu della carne”)… o forse alla Calliphora Erythrocephala… o forse a più specie contemporaneamente. Utilizzare il nome latino sarebbe stato un po’ strano e quindi, tagliando la testa ad Aldebaran, l’abbiamo chiamata semplicemente “mosca carnaria” (sebbene con questa esatta dicitura ci si riferisca talvolta a mosche di colore verde).
 
- Strane invocazioni ancestrali --> Dal momento che la storia è ambientata nell’antica Grecia, ma che creature come Deimos o Eurynomos danno l'idea di essere ancora più antiche, ho voluto far pronunciare a questi due qualche frase in lingua accadica. D’altra parte anche Ker, nel capitolo 2x4.42, sebbene in quell’occasione la cosa era buttata sul ridere, dice di conoscere le lingue morte, no? Infine la stessa religione mesopotamica, anche se ovviamente non menziona nessun Deimos e nessun Eurynomos, è nota per essere un buon esempio di religione fondata sulla paura, sull’angoscia e sulla disperazione dell’uomo, nonché su una forte credenza nei demoni.
Se siete fan di Saint Seiya probabilmente vi dice qualcosa, ad esempio, il nome “Apsu”…
Vediamo ora il significato delle espressioni usate:
USELLA MITUTI IKKALU BALTUTI --> Significa una cosa del tipo: “Farò risorgere i morti, si nutriranno dei vivi”
KU-LAM-MA --> Significa “distruggere”. Il verbo lo si può trovare anche scritto come “Nig-ku-lam-ma”, ma credo che del prefisso “nig” in questo caso si possa anche fare a meno.