SAINT SEIYA CHRONICLES:
SOUL OF BERSERKER

 

CAPITOLO S.06

 
Nel frattempo…
Cecrope: Sei tu quello che ci hai fatto entrare, non è vero? Perché lo hai fatto?
Masiste: Credo nella purezza della battaglia, nell’armonia del clangore delle lame e nella sacralità del nemico, poiché se è nostra madre l’unica e sola che può donarci la vita, uno qualsiasi dei nostri avversari potrebbe essere colui a cui è affidata la nostra morte sul campo di battaglia. Il mio nome è Masiste, Berserker del Khanjar.
Cecrope: Il mio nome è Cecrope, Gold Saint della Bilancia.
Masiste: Sì, ho molto sentito parlare di te.
Cecrope: Permettimi allora di essere il tuo avversario.
Masiste (scuotendo la testa con un sorriso): Io te l’ho già permesso aprendo quelle porte. Sei tu, ora, che devi dimostrare il dovuto rispetto a me e ai miei compagni concedendoci di combattere alla pari.
Cecrope riflette per qualche secondo sul significato delle parole di Masiste, poi si guarda in giro e individua Stelios, che si aggira per il campo senza sapere bene cosa fare.
Cecrope: Stelios, vieni qui!
Stelios (sopraggiungendo di corsa): Eccomi, signore!
Cecrope (porgendo lo Scettro di Nike a Stelios): Prendi lo Scettro della Vittoria e portalo il più lontano possibile da qui.
Stelios (prendendo lo Scettro): Ne è certo, signore?
Cecrope: Assolutamente sì. Proteggilo a costo della vita. Ora, vai!
Prima di andare, Stelios si volta verso Masiste, che gli porge un cenno di assenso. Subito dopo, il bronzino ricerca in lontananza lo sguardo di Senagora e, trovatolo, riceve un cenno del capo anche da lui. Infine, Stelios, ritorna a incrociare gli occhi di Cecrope, che ora lo fissano perplessi.
Stelios (allontanandosi): V-vado…
Cecrope: F-forse non ho avuto una grande idea…
Masiste: Basterà allontanare lo Scettro dal campo di battaglia per annullare il suo effetto?
Cecrope: Lo Scettro ci donerà comunque la Vittoria alla fine di tutta la guerra, ma tenerla a distanza renderà incerto l’esito della battaglia, come accaduto alle Termopili.
Masiste: È già qualcosa. Ora scegli pure la tua arma.
Cecrope: La mia arma?!
Masiste: La tua cloth non è piena zeppa di armi?! Scegline una. Io pure combatterò con la mia. Non sarebbe giusto se tu fossi disarmato. Non capisco il perché voi Saint vi facciate tanti problemi a usare le armi in dotazione alle vostre armature sacre. Le armi non sono qualcosa di cui vergognarsi, ma riflettono l’anima del guerriero che le usa. Sono parte di lui. Se ci pensi bene, un arciere rfilette un’anima ben diversa da quella di chi predilige un’ascia o un martello da guerra. Su, forza, scegli quella che più ti si addice! Vediamo che tipo sei.
Cecrope (estraendo un’arma): D’accordo. Andrò sul classico e userò la spada.
Masiste (estraendo due pugnali): Una sola?!
Cecrope: Sbaglio o i tuoi sono dei semplici pugnali? Anche se ne userai due, non potrai mai competere contro la mia spada d’oro!
Masiste: Ne sei certo? Iniziamo il combattimento! Ti concedo l’iniziativa.
Cecrope: Come desideri.
Cecrope si avventa su Masiste con uno sgualembro diretto alle sue spalle, certo di poter entrare all’interno della guardia dell’avversario, decisamente troppo bassa per parare efficacemente il colpo, e misurando al contempo le distanze per evitare eventuali contrattacchi. Contrariamente a ogni previsione, il Berserker riesce a parare con il pugnale destro e colpire con il sinistro, frantumando l’armatura della Bilancia ad altezza del fianco e penetrando all’interno della carne. Entrambe le armi di Masiste ora possiedono una lama luminosa più lunga della spada di Cecrope.
Masiste: Peccato. Hai fatto troppo affidamento sulla lunghezza della tua arma e ti sei scoperto.
Cecrope (prendendo le distanze e portandosi la mano al fianco): Maledizione! Dovevo prevedere che tu potessi rendere tangibile il tuo cosmo per allungare la lama dei tuoi pugnali. 
Masiste (mentre i suoi pugnali riacquistano la loro lunghezza originale): Ti sbagli. Io non dispongo di simili poteri.
Cecrope: Mi prendi in giro?
Masiste: Mi deludi enormemente se proprio tu non comprendi cosa sia appena accaduto. Ho il timore che stiamo combattendo su due livelli completamente diversi…
Cecrope (continuando a mantenere le distanze): Non mi incanti. Anch’io conosco qualche trucchetto simile. Mia spada, accogli il mio cosmo! Ἀμϕίσβαινα!!!
Cecrope effettua un affondo in direzione di Masiste. Dalla spada si genera un lungo serpente di cosmo.
Masiste: Anche se stai facendo uso della spada, stai combattendo da solo e questo è molto triste. KAL! ICHAPTA! APRITEMI UNA VIA!!!
Cecrope: Cos…?! Quei nomi io li ho già sentiti…
Prima ancora che il serpente si sia manifestato in tutta la sua lunghezza, Masiste si è già fatto sotto. Per contrastare l’attacco, il guerriero persiano unisce tra loro le estremità delle impugnature dei coltelli e, in tutta risposta, le loro lame si allungano creando una spada ricurva bilaterale a forma di “S”. Piroettando e roteando l’arma tra le mani, Masiste si fa strada attraverso il serpente di cosmo facendolo letteralmente a fette e riuscendo ad avvicinarsi all’avversario a tal punto da conficcare una delle lame nella spalla del Saint e riuscire al contempo a poggiargli una mano sul torace.
Masiste (tenendo delicatamente la mano sul torace di Cecrope): HACĀ ANIYANĀ MĀ TARSAM. VIKADIY!!!
Masiste genera una forza distruttrice tale da sbalzare l’avversario in aria e mandargli in frantumi buona parte della piastra anteriore della corazza.
Cecrope (rialzandosi a fatica e sputando sangue): Devo ammettere che sei un avversario formidabile! Sei riuscito a contrattaccare combinando insieme ben due tecniche!
Masiste: Ti sbagli. Io ne ho usata sola una.
Cecrope: Smettila di prenderti gioco di me!
Masiste: A quanto pare non ci arrivi proprio… Lascia che ti spieghi. Esistono varie tipologie di soldati berserker. Una di queste comprende i rinnegati Saint, che il più delle volte ricevono semplicemente una sarkr che è una riproduzione della loro vecchia cloth. Abbiamo poi i soldati semplici, che al pari dei quattro supremi generali, sono esseri umani posseduti dagli spiriti dell’armata di Ares, spiriti che, per quanto estremamente numerosi, sono destinati a dissolversi nel nulla con la morte del loro corpo ospite. Io appartengo invece alla categoria dei soldati di élite (di cui fa parte anche qualche rinnegato). Anche noi, come i soldati semplici, combattiamo in simbiosi con uno spirito della guerra, ma, nel nostro caso, esso ci lascia liberi di agire secondo la nostra volontà e combatte con noi attraverso le speciali armi berserker che Ares assegna a ognuno di noi.
Cecrope: Mi stai dicendo che i tuoi khanjar possiedono un proprio cosmo e delle proprie tecniche?
Masiste (un po’ infastidito): Certo che sì! Non pensi che un duello mortale sia la massima forma di comunicazione che due valorosi guerrieri possano raggiungere? Allo stesso modo tale comunicazione deve sussistere anche tra un guerriero e la propria arma, altrimenti la sconfitta è inevitabile. Tu non comunichi con la tua spada, la usi come un mero pezzo di metallo da agitare nell’aria e attraverso cui convogliare il tuo stesso cosmo. Questo non fa onore a un guerriero che ha vissuto per così tanti secoli. Non percepisci che anche la tua spada ha un suo cosmo, una propria vita?!
Cecrope: La mia… spada…?!
Masiste: Non solo la spada. Un anno fa, alcuni soldati mi hanno riferito di aver visto tutte e dodici le tue armi spiccare il volo da Delfi. Presumo l’abbiano fatto per riunirsi a te dopo che ti sei riappropriato della tua armatura. Di certo delle semplici e comuni armi non si comportano in questo modo.
Cecrope: Quello che dici è vero. Ognuna delle mie armi possiede una propria vita e ora rammento anche il perché. Masiste, tu mi hai costretto a riportare alla memoria dei ricordi che avrei preferito lasciare relegati nell’oblio. Fu al tempo della prima Guerra Sacra contro Poseidone. Athena era ossessionata dalla guerra e dal primeggiare sui suoi avversari. Non poteva sopportare l’idea che i Marina possedessero armature potenti come le scale e contro cui i Greci nulla potevano. Non ci pensò due volte a sacrificare le vite di numerosi guerrieri per dare vita alle cloth e a svariate armi speciali in dotazione alle stesse. Ai quei tempi era una dea crudele e spietata, una vera dea della guerra, talmente spietata da relegare Eris su una cometa, uccidere per gioco sua sorella Pallas e imprigionare Nike in uno Scettro. Fummo noi Saint con abile inganno a modificare il suo caratteraccio. La convincemmo che solo rinascendo come bebè e vivendo una piena e completa vita da mortale, avrebbe potuto assaporare e comprendere appieno le gioie della guerra. Purtroppo la cosa ci sfuggì di mano e la sofferenza che visse come umana la portò a dei rimorsi così gravosi che per cercare di espiare le sue colpe finì più e più volte per sacrificare se stessa gettandosi in pasto ai nemici e costringendo noi Saint a rischiare enormemente la vita per salvarla ogni volta. Per distinguersi da Ares e per sottolineare la propria presunta purezza arrivò persino a cambiare la propria cloth da rosso sangue a color oro. Noi Grandi Sacerdoti fummo, da allora, costretti a renderla inoffensiva con metodi non proprio ortodossi. Per prendermi cura di lei presso la tredicesima casa evidentemente ho finito per perdere il mio smalto come Saint.
Masiste: Cogli allora questa occasione per ritornare a essere quello di un tempo e donami un degno combattimento. Cecrope, rammenta i nomi delle tue armi, restituiscigli la dignità di guerrieri che ancora alberga in loro e permettigli di combattere al tuo fianco.
Cecrope (estraendo anche la seconda spada): Sì, ora rammento bene i miei compagni di allora e la loro volontà di ferro… Risvegliatevi, spade di Libra, e sconfiggiamo insieme il nostro nobile avversario!
Masiste: Combattiamo, Cecrope!
Cecrope: Sì!
I due guerrieri si lanciano l’uno contro l’altro, impugnando con orgoglio le proprie armi per un ultimo decisivo attacco.

Continua a S.30
 
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NOTE

- TRADUZIONE TECNICHE DI CECROPE:
Ἀμϕίσβαινα --> Anfisbena
Anfisbena è un serpente del mito greco con una testa a ogni estremità del corpo.
Sempre grazie al genio di Sekishiki, potete ammirare l’Anfisbena sulla scheda tecnica della Bronze Cloth del Serpente (cloth posseduta in passato anche da Cecrope).
Se non avete la tavola sottomano, potete trovare l’immagine sul web al seguente link:
https://www.deviantart.com/sekishiki/art/Serpent-Erechtheus-Technical-sheet-ENG-648842190
 
- TRADUZIONE TECNICA DI MASISTE (dal persiano antico):
HACĀ ANIYANĀ MĀ TARSAM. VIKADIY!!! --> Possa io non temere alcun nemico. Distruggi!!!
 
- Masiste: Non solo la tua spada. Un anno fa, alcuni soldati mi hanno riferito di aver visto tutte e dodici le tue armi spiccare il volo da Delfi. --> vedi “Lambda”, capitolo 2x4.08